GROSSETO – Sono Katiuscia Biliotti, Cristina Gasparri e Simone Gobbi i rappresentati eletti dal consiglio direttivo per rappresentare i lavoratori iscritti alla Fisascat Cisl di Grosseto, la federazione che tutela i lavoratori del terziario, del commercio e del turismo. Biliotti segretario generale affiancata dalla segreteria composta da Gasparri e Gobbi.
Si è tenuta questa mattina, infatti, alla presenza del segretario nazionale della categoria Davide Guarini e del segretario regionale Carlo Di Paola, l’elezione della nuova segreteria della federazione. Un’occasione, quella di oggi, per parlare anche dei temi su cui verterà l’azione del sindacato nei prossimi mesi.
“A partire da quelli legati al turismo”, dicono i tre nuovi segretari. “Anche la stagione estiva appena conclusa ha messo in evidenza come, nel settore turistico e nel lavoro stagionale, più del 50 per cento dei contratti siano a tempo parziale. Un dato che ci deve far riflettere perché può essere un elemento indicativo di lavoro ‘grigio’, ovvero in parte pagato, sicuro, retribuito adeguatamente, in parte a nero, così come occorre fare attenzione ai contratti ‘a chiamata’, che dietro alle poche ore registrare e riconosciute, nascondo orari di lavoro full time”.
Un altro elemento su cui Fisascat punta l’attenzione è il fenomeno del dumping contrattuale, ovvero l’applicazione di contratti firmati da organizzazioni datoriali e sindacali non maggiormente rappresentativi e che applicano forme di ribasso delle tabelle contributive non conformi. “Nella nostra provincia si ritrovano spesso nel settore del turismo e del commercio, in particolare in alcuni punti vendita di grandi catene di risparmio, che fanno capo però a società diverse sul territorio e che quindi, una volta scoperte, non ne pagano le dovute conseguenze. “Il dumping contrattuale in questo ambito può costare al lavoratore una cifra che va da 3mila 500 e 5mila euro all’anno e questo non è ammissibile. Il nostro sforzo, quindi, è impegnarci con forza contro questa pratica, come abbiamo già fatto. L’accordo sottoscritto con Confindustria ci fa ben sperare, ma vanno conclusi accordi di questo tipo anche in altri settori”.