GROSSETO – È partita da Grosseto, da un’indagine della Squadra mobile, l’operazione Viperexpress che poi si è estesa in 13 regioni italiane coinvolgendo 37 persone e portando al sequestro di 26 armi.
È scattata all’alba di stamani una vasta operazione che ha visto impiegate le Squadre mobili di 21 province italiane coordinate dal Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, ed era finalizzata alla ricerca di armi acquistate tramite internet all’estero.
Le indagini che hanno portato a questa importante ed articolata operazione di Polizia giudiziaria sono state condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Grosseto e coordinate dalla Procura della Repubblica di Grosseto.
L’input che ha avviato le indagini avveniva nell’anno 2017 quando lo Sco segnalava agli investigatori grossetani che un cittadino italiano, residente in provincia di Grosseto, aveva probabilmente acquistato delle armi tramite la rete internet facendosele inviare per corrispondenza, circostanza che già implica una specifica violazione penale.
Sulla scorta di questa informazione la locale Squadra Mobile dava inizio ad una specifica attività d’indagine che si concludeva con una prima operazione di Polizia Giudiziaria attraverso la quale veniva segnalato alla Procura della Repubblica di Grosseto un cittadino italiano; all’uomo venivano trovate e sequestrate alcune armi e tra queste vi era una carabina ad aria compressa marca “Gamo” modello “Viperexpress” del calibro 5.5 dotata di cannocchiale di precisione, lampada e puntatore laser. Gli approfondimenti investigativi permettevano inoltre di stabilire che l’uomo aveva acquistato la carabina ordinandola in rete da una ditta spagnola facendosela poi recapitare al proprio domicilio per corrispondenza.
Viste le caratteristiche dell’oggetto, che facevano sospettare una potenza maggiore di quella consentita per le carabine di libera vendita, considerata la sua importazione dall’estero e la mancanza dei dati identificativi previsti dalla legge, senza i quali era impossibile poter classificare l’arma ad aria compressa, la carabina veniva inviata alla Sezione Balistica della Polizia Scientifica di Firenze al fine di fare eseguire le prove sperimentali e stabilire così la capacità offensiva.
Dagli accertamenti balistici eseguiti dalla Scientifica emergeva che la carabina aveva una potenza superiore ai limiti consentiti dalla legge. Quindi, in base alla vigente normativa, la carabina ad aria compressa marca “Gamo” modello “Viperexpress” sequestrata al cittadino grossetano veniva classificata come arma comune da sparo.
Nello stesso tempo, tramite la rete internet, venivano eseguiti altri accertamenti rintracciando il sito dell’azienda attraverso il quale l’indagato aveva acquistato la carabina. Tra i prodotti commercializzati da questa ditta, con sede in Spagna, risultava essere ancora disponibile proprio la carabina classificata come arma comune da sparo.
Le risultanze investigative fino a qui raggiunte facevano inoltre nascere il sospetto che altre persone potessero essere venute in possesso di quest’arma con le stesse modalità.
Per questo motivo la Squadra Mobile di Grosseto approfondiva gli accertamenti, interessando anche il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.
L’intuizione degli inquirenti era giusta dato che permetteva di individuare altri 33 acquirenti, abitanti in molte regioni italiane che, dal 2014 al 2019, avevano comperato con le stesse modalità l’arma presso la ditta spagnola.
Ottenuta la lista, gli investigatori eseguivano altri accertamenti per identificare e localizzare tutti gli acquirenti dell’arma.
Con l’identificazione e l’individuazione degli acquirenti si veniva a conoscenza che le carabine importate non erano state mai state denunciate all’Autorità di Pubblica Sicurezza; veniva altresì appreso che alcuni compratori erano privi anche dei titoli per detenere le armi mentre, altri ancora, avevano persino dei precedenti di Polizia.
Alla luce delle risultanze investigative, la Procura della Repubblica di Grosseto disponeva la perquisizione nei confronti degli acquirenti, attività che era finalizzata a recuperare e sequestrare tutte le carabine ad aria compressa marca “Gamo” modello “Viperexpress” importate e detenute illegalmente nel territorio nazionale.
Sotto il coordinamento operativo dello SCO questa mattina personale della Squadra Mobile di Grosseto, con la collaborazione di colleghi delle altre province interessate, ha dato esecuzione ai provvedimenti disposti dall’Autorità Giudiziaria.
Il consiglio della Questura di Grosseto è quello di informarsi prima di acquistare qualsiasi tipo di arma, soprattutto quando queste vengono pubblicizzate come oggetti di libera vendita, in modo da non incorrere in violazioni di legge. A questo proposito si ricorda che presso ogni Questura è presente un’apposita articolazione, la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale competente in materia di armi, con personale specializzato, alla quale tutti gli utenti possono rivolgersi per informarsi sulle procedure da seguire per i titoli autorizzatori in materia di armi e sulla relativa normativa. Inoltre sulla sito web della Polizia di Stato raggiungibile all’indirizzo www.poliziadistato.it è presente la sezione ARMI, che vuole essere una guida che tutti possono consultare e che aiuta a trovare tutte le informazioni che riguardano le principali richieste relative alle armi comuni da sparo (fucili e pistole) per uso personale, sportivo e venatorio, come e a chi presentare una domanda, quali sono i documenti necessari e così via.
RISULTATI OPERAZIONE
Le attività hanno permesso di segnalare 37 persone all’Autorità Giudiziaria per detenzione di illegale di armi; sono state recuperate e sequestrate 26 carabine marca “Gamo” modello “Viperexpress” oltre ad altre armi (anche un taser) anch’esse illegalmente detenute da alcuni indagati.
Nel corso di una perquisizione è stata inoltre rinvenuta e sequestrata attrezzatura (piccola serra con lampade) per la coltivazione di marijuana contenente 3 piante; per questo motivo, una persona è stata denunciata anche per la coltivazione di sostanze stupefacenti.
Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per valutare ipotesi di reato nei confronti di altre persone e per l’adozione di provvedimenti amministrativi inerenti la detenzione di armi