GROSSETO – Secondo le stime sarebbero circa 15mila in Italia le famiglie che, negli ultimi anni, hanno deciso di depositare il sangue del cordone ombelicale dei propri bambini affidandosi alla società Cryo Save con sede in Svizzera, visto che la conservazione autologa in Italia non è autorizzata dal ministero della Salute. Il costo complessivo dell’operazione, per 20 anni di conservazione, ammonta a circa 2-3 mila euro a testa.
Dopo che l’ufficio federale della Sanità pubblica elvetico (Ufsp) ha denunciato l’azienda Cryo Save per violazione della legge sui trapianti e inadempimento degli obblighi di notifica e di cooperazione, Confconsumatori è stata interessata da decine di associati residenti in Toscana e nel Lazio, preoccupati e smarriti per le notizie diffuse dalla stampa e per la richiesta di ulteriori somme pervenuta dalla Polonia. E il caso sta emergendo anche in Maremma.
«Alla luce delle notizie della sparizione dei cordoni, denunciata all’Autorità giudiziaria svizzera, del fallimento della corrispondente italiana e comunque delle condizioni economiche critiche sulla capogruppo Cryo Save – fanno sapere da Confconsumatori –, le famiglie hanno manifestato grande inquietudine. Per questo Confconsumatori sta avviando indagini, affidandosi ad un pool di legali e medici, al fine di tutelare in ogni sede civile e penale, anche eventualmente mediante class action, le famiglie italiane in Italia e all’estero, considerando le gravissime e irreparabili conseguenze che ne potrebbero derivare. Gli interessati possono prendere contatto con gli sportelli di Confconsumatori (l’elenco completo è a questo LINK) o scrivere a segreteria@confconsumatori.it. A Grosseto lo sportello è in via della Prefettura 3 (0564 417849)».
«Nei prossimi giorni – annunciano – le persone interessate saranno ricontattate, anche in base all’esito degli accertamenti che l’associazione sta svolgendo».