GROSSETO – Nasce a Grosseto il Coordinamento provinciale di “Italia viva”, la forza politica messa in campo da Matteo Renzi dopo l’abbandono del Pd.
“Gisella Ginanneschi, Antonella Goretti, Alessandra Landi, Luciano Luciani, Andrea Paletti, Giancarlo Tesei, Silio Valacchi, Giuseppe Valenti: solo i primi nomi di un vasto gruppo di amici che hanno deciso di lasciare un altro gruppo di amici, coloro che rimangono del Partito democratico – scrivono, in una nota, gli esponenti maremmani della nuova forza nascente -. Nel fare questo ringraziamo per la bella esperienza condivisa, durata anni, ricca di contenuti e di emozioni, ma soprattutto piena di ideali. Altri, moltissimi altri, ci stanno seguendo, ma l’avere ruoli, una tessera e soprattutto la necessità di spiegare il senso della scelta, impongono loro di attendere ancora qualche giorno. Nessuna polemica nei confronti di coloro che, pur essendo stati renziani da sempre, oggi rimangono nel Pd: ci rendiamo conto che il percorso non è facile”.
“Noi andiamo a fare una cosa nuova – prosegue il Coordinamento provinciale di “Italia viva” -, con l’entusiasmo che ci caratterizzava agli inizi del percorso e senza discussioni interne, senza divisioni, senza litigi. Chi vuole restare di là, rimanga, avrà il nostro rispetto e un abbraccio affettuoso. Chi vuole darci una mano, si metta in cammino: possiamo promettere solo tanto sudore, fatica ed entusiasmo. Non vogliamo l’Italia dei ‘sussidi’, ma quella delle opportunità: una regola che dovrà valere per tutti, perché vivere questa esperienza significa fare una scelta controcorrente e rinunciare ad una posizione di rendita. Potevamo starcene al calduccio del partitone, ma per noi la libertà vale più delle comodità.
I territori sono tutti rappresentati e prestissimo daremo vita ad una ‘riunione’ organizzativa dei ‘fondatori’ del nascente gruppo politico”.
“Italia viva si muove non nello spazio, ma nel tempo, e quindi guardando verso il futuro – continuano -. Partiremo formando comitati civici che sappiano rappresentare in modo diretto la comunità dalla quale scaturiscono e che siano in grado di utilizzare diversamente e meglio la comunicazione ed i sistemi di partecipazione. Potevamo starcene al calduccio del partitone, ma per noi la libertà vale più delle comodità. Ripartiamo scegliendo la strada più difficile perché pensiamo che sia giusto e perché siamo stanchi di evocare l’unità se poi nel partito contano principalmente le correnti e non le idee.
I ragazzi che vogliono fare politica devono sapere che si va avanti non perché si sta con qualcuno, ma perché si hanno delle idee”.
“Vale ciò che pensi – conclude la nota -, non con chi stai. Conta il merito, non la corrente, e il coraggio non si insegna: si mostra. Per questo partiamo, senza garanzie, senza rete ma soprattutto senza paura. Vi aspettiamo alla Leopolda”.