GROSSETO – «Le parole del consigliere Roberto Salvini rappresentano un pugno nello stomaco e non solo per le donne». Lo scrivono, in una nota, le aderenti grossetane alla Conferenza delle donne democratiche in merito alle dichiarazioni del consigliere regionale della Lega riguardanti il rilancio del turismo, che, a suo parere, dovrebbe puntare sulle “donne in vetrina”.
«Ognuno di noi in questo momento deve sentirsi profondamente offeso, addolorato e preoccupato per il presente e per il futuro – proseguono -. Anche solo pensare di “mettere le donne in vetrina” per fare turismo significa rimettere indietro l’orologio di secoli, riportando prepotentemente al centro della discussione il dibattito relativo al ruolo della donna in questa nostra società che ci auguravamo essere stato abbondantemente digerito anche dalle menti più retrograde. E invece no. Invece siamo qua ancora una volta a dirci indignate per quelle parole e per l’incapacità di fare un passo indietro, di chiedere scusa e di provare vergogna. Scuse che non sono arrivate né da parte di Salvini né tanto meno da parte dei dirigenti di un partito che evidentemente ha ancora molta strada da fare in fatto di cultura. Perché, sì, è di una questione di cultura che si tratta. Senza se e senza ma. Bene la notizia della richiesta della sospensione inoltrata dal commissario della Lega Toscana ma non basta: servono posizioni forti e chiare. E invece dalle parole del commissario leghista ancora una volta il ruolo della donna ne esce terribilmente svilito».
«Alla luce di questa considerazione, ci rivolgiamo a tutte e tutti coloro che hanno votato Lega almeno una volta e a loro chiediamo di dirlo di sentirsi profondamente offesi. Perché Salvini ha offeso anche loro. Perché Salvini ha offeso tutti. Se non lo fate voi, cari dirigenti, che almeno lo facciano i vostri sostenitori, quelli che continuate ad offendere con pensieri e parole che nulla hanno a che vedere con il mondo reale. E non è solo una questione di indignazione, no. La questione è più grande e come tale deve essere affrontata. Si tratta di una battaglia culturale e di civiltà che dobbiamo continuare a combattere, portando la palla nel campo dell’avversario, se necessario. E allora – si continua a leggere nella nota -, care ragazze e care donne che avete votato Lega, ditelo ai vostri dirigenti che le donne non sono “da mettere in vetrina”. Diteglielo che voi, noi, siamo altro. E che quelle parole solo a loro modo una forma di violenza che deve essere combattuta».
«Al consigliere Salvini e a voi, cari dirigenti, vogliamo invece suggerire qualche tema politico che evidentemente vi manca in fatto di turismo. Fare turismo significa ragionare in termini di sistema, potenziare il rapporto costa-entroterra, creare prodotti sempre più innovativi, puntando sulla sostenibilità e coniugando difesa dell’ambiente e sviluppo. E poi: puntare sulla qualità, su un’offerta turistica sempre più capace di rispondere alle esigenze di un mercato in continua espansione e interconnesso, su un nuovo modo di vivere il turismo, analizzandone tutte le leve e gli specifici target di riferimento. Pensiamo ad esempio al turismo slow, a quello del mare, dell’entroterra, ma anche a quello gastronomico, esperienziale e termale. Un turismo sempre più integrato, quindi, capace di mettere in rete tutte le opportunità che il nostro Paese e la nostra Regione offrono. E che forse Salvini e i suoi colleghi proprio non riescono a vedere. Perché anche per vederla la bellezza del nostro territorio, quella attraverso cui fare turismo, serve cultura. Torniamo una volta per tutte a parlare dei problemi veri – concludono le grossetane della Conferenza delle donne democratiche -, di mobilità, accoglienza, diffusione di buone pratiche, azioni condivise e smettiamola con la guerra all’altro, che si tratti di una donna, di un migrante, di un omosessuale. Noi siamo gli altri, cari Salvini, non dimenticatelo mai”.