GROSSETO – Arrivano anche Grosseto i vigili di prossimità finanziati per un triennio dalla Regione, ovvero agenti della polizia municipale che pattuglieranno a piedi strade e piazze dei quartieri più ‘delicati’: quelli all’interno della mura medicee della città e immediatamente fuori, che sono poi le zone dove i residenti si sentono a Grosseto meno sicuri. Saranno sei: sei vigili, divisi in tre turni giorno e notte, chiamati a diventare un punto di riferimento per residenti e commercianti e un deterrente per le persone poco oneste. “Un logo stampigliato su un patch in tessuto, cucita sulla manica sinistra di giacche, camice, maglioni e giacconi della divisa, li renderà riconoscibili” racconta l’assessore alla presidenza e alla sicurezza della Toscana, Vittorio Bugli.
Grosseto è uno dei quindici comuni in Toscana dove la Regione ha deciso di sperimentare il progetto. D’accordo con l’Anci, l’associazione dei comuni, è stata data precedenza ai territori dove più alto era l’indice di delittuosità rispetto agli abitanti ‘equivalenti’, ovvero considerando non solo i residenti ma anche pendolari, studenti, turisti e chiunque in città e in quei comuni si sposti durante il giorno. L’importante è che alla fine fossero almeno 35 mila. “In passato abbiamo fatto una pressante richiesta al governo perchè rivedesse gli organici delle forze dell’ordine; ed è una richiesta che faremo anche al nuovo governo – sottolinea l’assessore – Ma oltre a chiedere, abbiamo avuto un atteggiamento di responsabilità e deciso di sostenere i sindaci che più sono impegna ti sul territorio avviando questo progetto di vigili di prossimità”.
A Grosseto i vigili di quartiere (o di prossimità) saranno operativi dal 16 settembre. Seguiranno un corso specifico ma sono stati in ogni caso scelti tra gli agenti già con maggiore esperienza e attitudine. Per rimpiazzarli nel disbrigo del resto delle attività quotidiane arriveranno comunque altri sei vigili, che entreranno in servizio tra la fine del mese e dicembre. Gli stipendi dei sei nuovi agenti saranno a carico della Regione per tre anni, fino al 2021 (675 mila euro la spesa solo per Grosseto, quasi 9 milioni nel complesso e per l’intero triennio in tutta la Toscana). Il Comune si impegna a dare continuità al progetto almeno fino alla fine del 2023.
A Livorno i vigili di prossimità hanno già preso servizio il 1 agosto: come a Massa, Piombino, Pistoia, Prato e Pontedera. A Pisa, Arezzo e Viareggio sono operativi dall’inizio di settembre. Campi Bisenzio, Firenze, Lucca, Sesto Fiorentino ed Empoli seguiranno nelle prossime settimane. Nei dieci comuni con più di 55 mila abitanti equivalenti (Viareggio, Pisa, Firenze, Massa, Prato, Livorno, Lucca, Pistoia, Grosseto e Arezzo) la Regione sosterrà la spesa per tre coppie di vigili in tre turni. Gli altri territori potranno contare invece su due coppie in altrettanti turni giornalieri. In tutto fanno ottanta agenti.
I vantaggi di un vigile in strada – L’idea del progetto di vigili di prossimità era stata lanciata dalla Regione all’inizio dell’anno, accanto appunto alla richiesta all’allora Governo di un innalzamento della dotazione delle forze dell’ordine, che a giugno risultava ancora insufficiente in Toscana, costretta peraltro a fare i conti con pensionamenti anticipati. “Gli ottanta vigili il cui stipendio la Regione rimborserà ai Comuni – sottolinea l’assessore alla presidenza e alla sicurezza della Toscana, Vittorio Bugli – sono sicuramente un aumento concreto”.
La rivoluzione del modello di ‘polizia di prossimità’ sta nella vicinanza ai cittadini. “Si ribalta di fatto il paradigma – spiega ancora l’assessore -: in un certo senso non è più il cittadino che deve recarsi al comando per denunciare, per lamentarsi, per chiedere o sollecitare un intervento, ma è l’agente che si muove sul territorio, parla con i cittadini, comprende le loro problematiche ed interviene per risolverle addirittura prima che una necessità emerga”. Azione di prevenzione (anche sociale) prima che di contrasto e un approccio proattivo. La polizia adatta la sua organizzazione alla realtà locale e alle problemi vivi del territorio. C’è anche la possibilità di collaborare con il cittadino stesso per aumentare la sicurezza delle città, rendendolo partecipe nel conseguimento della pr opri sicurezza, percepita o oggettiva. L’orientamento all’ascolto e la capacità di creare relazioni di fiducia è uno dei punti chiave del nuovo modello organizzativo.
“Abbiamo scelto il centro storico per sperimentare l’azione dei vigili di prossimità perché lì è emersa, dalle interviste fatte ad oltre settecento cittadini, un deficit di sicurezza percepita” spiega il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. “La necessità di una presenza continuativa è confermata inoltre dalle segnalazioni giunte al comando di polizia municipale per danneggiamenti, rumori e bivacchi” aggiunge l’assessore alla sicurezza Fausto Turbanti, che ricorda come l’area appena fuori le mura medicee sia stata appena dotata di un nuovo sistema di illuminazione. I vigili di prossimità pattuglieranno strade e piazze dalle sette e trenta la mattina fino alle una di notte. “Siamo lieti che Grosseto sia tra le prime città a presentare ufficialmente il progetto finanziato con ris orse della Regione Toscana – concludono i due amministratori -, forti dell’esperienza di questi tre anni in cui abbiamo avuto modo di riportare la polizia municipale tra la gente e a contatto con il territorio, con i controlli interforze sulle Mura e il vigile a presidiare quotidianamente Corso Carducci. Un lavoro che diventa oggi ancora più capillare grazie alla Regione Toscana e che si unisce agli investimenti sulla videosorveglianza”.