GROSSETO – “Le organizzazioni sindacali Cgil Fp, Cisl Fp-Fisascat e Uil Fpl, sentiti lavoratrici e lavoratori impiegati nelle attività interessate dalle procedure di gara sopra soglia comunitaria del servizio per la gestione global service delle strutture residenziali Rsa “Ferrucci” di Grosseto e Rsa “Le Sughere” di Casale di Pari (Civitella Paganico), esprimono forte preoccupazione per le sorti del loro affidamento”. Lo scrivono, in una nota, le tre sigle sindacali.
“Il 9 settembre – continuano – sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte per la gara d’appalto dei servizi sociali che fanno capo alla stazione appaltante, il COeSO SdS, e, nonostante le rassicurazioni ricevute, registriamo una significativa apprensione tra i dipendenti per la tenuta occupazionale e per la qualità dei servizi sul piano dell’efficienza
del territorio. Dopo diversi incontri con il personale impiegato, la Direzione del COeSO SdS e i vertici delle Cooperative Grossetane, che fino ad oggi hanno gestito il “Sociale” a Grosseto e nel territorio, il dubbio che l’importo a base d’asta non sia stato adeguato ai rischi che si correvano con la gara di appalto, si è fatto sempre più pregnante. Inoltre, se la formula del tipo di gara sopra soglia comunitaria effettuato è quella percentualmente “mista”, caratterizzata dall’offerta economicamente più vantaggiosa (composta da un progetto e da una offerta economica) rispetto a quella del “massimo
ribasso”, ciò non mette al riparo da possibili ribassi, anche importanti, che potrebbero comunque comportare la riduzione dell’orario lavorato pro-capite in alcuni segmenti assistenziali, nonché il cambio di attività lavorativa, allo scopo di rientrare nelle spese”.
“Infine, a ciò si aggiungerà il mancato riallineamento ai rinnovi contrattuali del personale e agli indici Istat per quanto riguarda l’aumento del costo della vita – prosegue la nota -; la scelta di mettere a base d’asta l’importo del servizio speso in precedenza, francamente non è quella che ci aspettavamo. Siamo di fronte a servizi rivolti alla parte debole della nostra società, quelli che solitamente forniscono il segno “più” alla civiltà di un paese, e che vorremmo fossero incrementati e che invece, per la buona riuscita delle sorti della gara, sono destinati ad essere finanziati, complessivamente, con risorse più “strette” che indeboliranno giocoforza le maglie dell’offerta assistenziale, allo scopo di contenere i costi con minori risorse; questo nonostante nella nostra zona il bisogno di tali servizi sia sempre più alto, proprio per l’invecchiamento della nostra popolazione”.
“A nostro modesto avviso – scrivono, ancora, Cgil, Cisl e Uil -, il destino qualitativo delle risorse è destinato “tendenzialmente” a diminuire e ciò, inevitabilmente, comporterà, probabilmente ed inevitabilmente, risvolto negativo sulla tenuta quali-quantitativa occupazionale e sulla qualità dei servizi sociali del territorio. Le scriventi organizzazioni sindacali rappresentano il rischio concreto del verificarsi di quanto già successo nell’assegnazione della gara per l’affidamento degli asili nido di Gavorrano, Scarlino e Follonica, gara unica che ha visto la presentazione di offerte
“sui generis” fortemente ribassate, soprattutto per l’Asilo Nido “Le Mimose” di Follonica, dove, di fatto si sono ridotte le ore “frontali” giornaliere, che fino all’anno scorso venivano dedicate ai piccoli ospiti. Anche per la singola fattispecie, le OO.SS. territoriali, esprimono tutto il loro dissenso per una tenuta sempre più precaria del “tessuto” occupazionale
locale che, nell’ottica del risparmio di spesa da parte degli enti committenti, come nel caso di specie il Comune di Follonica, comporta il rischio sempre maggiore, oltre a creare disagi ai lavoratori impegnati in servizi molto delicati, anche di mettere in seria discussione la qualità delle prestazioni rese all’utenza”.
“Le organizzazioni sindacali Cgil Fp, Cisl Fp-Fisascat e Uil Fpl ritengono indispensabile ed ineludibile l’istituzione di una sistemica serie di incontri preventivi tra le committenti e le OO.SS prima dell’uscita dei bandi di gara, allo scopo di
instaurare un proficuo confronto che può produrre utili risvolti sugli aspetti occupazionali e sulla la qualità dei servizi erogati alla collettività”.