GROSSETO – “Nei giorni scorsi è uscito sulla stampa un botta e risposta tra un sindacato e non specificate istituzioni in merito alla proposta di una nuova governance nell’area del Parco della Maremma, ovvero una direzione diretta dell’ex Azienda regionale di Alberese da parte dell’ente Parco”. A parlare è Elisabetta Ripani, deputata di Forza Italia.
“Questione centrale – continua – la perplessità sulle conseguenze negative che potrebbero riversarsi sul dato occupazionale con la nascita di un soggetto unico tra ente Parco e azienda Alberese: a rischio una trentina di dipendenti di quest’ultima. Prontamente è arrivata la rassicurazione a mezzo stampa di generiche “istituzioni” (ma nello specifico quali? Chi ha risposto? La Regione? L’assessore di riferimento?), bollando la gestione unica come allarmismo infondato e usando al tempo stesso il condizionale sulla sorte dei dipendenti in carico a Terre Regionali nell’individuazione di una più semplice modalità di gestione. Ebbene, per quanto ne sappiamo noi, l’allarmismo non è poi così tanto infondato, né nasce da un colpo di sole estivo”.
“Gira voce di un emendamento del Pd/Marras – prosegue la deputata forzista – alla proposta di legge n. 335 “Modifiche alla legge regionale 27 dicembre 2012, n.80 (Trasformazione dell’Ente Azienda Regionale di Alberese in Terre Regionali Toscane)”, attualmente ferma in commissione in Regione Toscana, che andrebbe in tal senso, giustificando le perplessità apparse sulla stampa. E pare che la presentazione dell’emendamento sarebbe stata prospettata e annunciata direttamente dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale alla presenza di sindacati e associazioni, nel corso di una riunione tenuta nel mese di agosto a Grosseto. Ad essere infondati quindi sono gli allarmismi o le rassicurazioni delle istituzioni?
C’è poca chiarezza in questa vicenda. L’unico dato certo è che la preoccupazione dei dipendenti aumenta di giorno in giorno”.
“Si adoperino prudenza e attenzione nel determinare soluzioni che potrebbero avere conseguenze negative per i lavoratori e le loro famiglie – conclude Elisabetta Ripani -. Non sono decisioni da prendere con superficialità. E l’accelerata agostana con successiva retromarcia a mezzo stampa è indice proprio di un tale atteggiamento”.