GROSSETO – “Nei giorni scorsi Nicola Draoli, presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto, ha lanciato un allarme sulla carenza di infermieri che merita di essere considerato – intervengono, in una nota, Nicola Menale, coordinatore Sinistra italiana Federazione Grosseto, e Mauro Valiani, coordinamento regionale Sinistra italiana -. Questa situazione corrisponde purtroppo ad una condizione più generale che vede anche una forte carenza di medici specialisti e che interessa tutto il nostro servizio sanitario”.
“Siamo preoccupati per il declino – continua la nota -, in particolare dei servizi territoriali e dal mancato sviluppo di esperienze già decise sulla carta dalla Regione, ma non sostenute con adeguata forza, come la ‘sanità d’iniziativa’ nelle Case della Salute, che rappresenta una strada efficace di contrasto all’aumento delle malattie croniche. Inoltre, non finiremo mai di ribadire che anche la riforma delle ‘mega Asl’ fatta nel 2015 non ha portato del bene alla sanità regionale, soprattutto per i servizi territoriali”.
“Il pericolo grave per il servizio sanitario – proseguono – è quello che lo stesso servizio sanitario pubblico e universalistico non sia più la scelta ‘normale’ dei cittadini, costretti come sono – chi può – a rivolgersi al privato o al privato-sociale o a ‘rimandare’ il controllo sanitario per la lontananza dei servizi o per la lunghezza delle liste d’attesa. Prendiamo atto della nota dell’azienda sanitaria che spiega le difficoltà di reperimento di operatori sanitari e, per via di queste, l’assunzione in corso di altri operatori ‘a somministrazione. Sempre l’azienda sanitaria ci dice che nel corrente anno sono aumentati gli operatori con questo tipo di rapporto di lavoro (più 131). Crediamo che, oltre alla mancanza di personale, che può mettere veramente in crisi la qualità dei servizi sanitari, anche la quantità di rapporti di lavoro precario tra operatori sanitari, come quello ‘interinale’, dovrebbe essere progressivamente superata. C’è veramente bisogno di ‘buoni’ rapporti di lavoro, anche per favorire il clima lavorativo e non rischiare differenti trattamenti tra lavoratori che svolgono simili lavori”.
“Chiediamo che anche i sindaci – va avanti Sinistra Italiana – si interessino costantemente e sollecitino l’azienda sanitaria e la Regione nel produrre il massimo sforzo di tamponamento delle carenze di personale e di sviluppo dei servizi anche attraverso la rapida conclusione, con effettive assunzioni, di un concorso importante attualmente in atto. Deve essere sfruttata anche una recente norma (tra le poche cose buone di questo ultimo pessimo governo nazionale) con la quale è stato superato il tetto di spesa per il personale delle sanità regionali ancorato a quello del 2004 meno l’1,4%”.
“Auspichiamo – conclude la nota – che i cambiamenti politici che vengano discussi in questi giorni a livello nazione prevedano davvero un rilancio della sanità pubblica che può avvenire con una diversa politica economica espansiva e non con i tagli continui che da tanti anni hanno provocato un declino della più grande infrastruttura di protezione sociale del nostro Paese”.