GROSSETO -“La scrivente organizzazione sindacale rappresenta “l’imperatività” della conferma di tutti gli operatori sanitari (Infermieri ed OSS) che operano nell’Area vasta e, in particolare, per quel che ci riguarda, nell’area grossetana”. Lo scrive in una nota Sergio Sacchetti, segretario provinciale Uil Fpl.
“Non sarebbe infatti supportabile e sopportabile ciò che si ventila da più parti, ed in maniera sempre più insistente, ossia un “taglio” di una elevata percentuale del personale sanitario dal primo di settembre – continua il segretario -. Non supportabile perché gli operatori sanitari sono fino a tutto settembre (stiamo parlando, ad esempio, dell’area medica, dell’area chirurgica e dell’area critica -in particolare l’emergenza-urgenza-), in pieno periodo di ferie programmate e pertanto il “taglio”, oltre a causare disagio e frustrazione nel personale sanitario, andando inoltre a deflazionare i rapporti paziente/infermiere, comporterebbe l’aumento del “rischio clinico”, cosa fondamentale la erogazione della “buona cura”, in sicurezza. Non sopportabile perché percorsi come il “see and treat” in pronto soccorso oppure il rapporto obbligatorio per legge di un infermiere ogni due pazienti in rianimazione, verrebbe consequenzialmente messo in pericolo. Questo quando il ruolo dell’azienda e, consequenzialmente, del personale sanitario, è quello della tutela della salute dei cittadini con dipendenti motivati e non frustrati, per non dire annichiliti o, addirittura in “burn out”, a causa di scelte aziendali non tutelanti delle loro integrità professionale e psicofisica”.
“Ad abundantiam, si aggiunga che l’età media degli infermieri in servizio nella nostra Asl ha superato i 52 anni e quasi il 30% ha problematiche fisiche di varia natura, ci sono sostituzioni ampiamente programmabili come i pensionamenti ferme da un anno. Servono cure “drastiche”, non “palliative”, dal punto di vista organizzativo, la cui concretizzazione è, come asserito da più parti, sia di natura sindacale che professionale, l’assunzione di personale sanitario rispetto al quale, altre soluzioni organizzative all’uopo già adottate dal punto di vista interno, assumono velleitariamente i contorni di un
“volo pindarico”. Per questo – conclude Sergio Sacchetti -, rimarchiamo la necessità imperativa di confermate tutto il personale interinale (sia Infermieristico che OSS) nei mesi autunnali”.