RISPESCIA – Ancora una volta Festambiente al centro della sostenibilità. Durante il festival nazionale di Legambiente, che si è concluso ieri, sono stati numerosi gli appuntamenti e le occasioni di approfondimento attraverso cui riuscire a tracciare le linee di un futuro sempre più green.
Tra questi anche l’incontro “Biodistretti: la nuova rivoluzione verde”. Come far crescere nei territori le filiere agricole della sostenibilità. A moderare il dibattito è stato Enrico Fontana della segreteria nazionale di Legambiente onlus. Con lui Angelo Gentili, responsabile agricoltura Legambiente Onlus, Benedetto Fracchiolla, presidente Mediterre.Bio e consigliere Alce Nero, Marco Santori, Amatrice Terra Viva SRL, Roberto Stucchi Prinetti, presidente Biodistretto del Chianti, Mauro Conti, direttore BIT, Stefano Pratesi, progetto Terre in collaborazione con Alce Nero. I biodistretti in Italia sono già 40 di cui 32 già costituiti e 8 in costituzione.
“All’interno di Festambiente – ha dichiarato Angelo Gentili – abbiamo cercato di creare un’attenzione molto forte rispetto all’importanza di dare dei segnali chiari in fatto di sostenibilità. La nostra priorità è quella di invertire la rotta anche attraverso l’agricoltura e per raggiungere questo obiettivo è necessaria un’azione sinergica e strutturata. Ciò lo si può fare riducendo le emissioni e puntando sul biologico con determinazione”.
“Prioritaria – ha continuato il responsabile agricoltura di Legambiente Onlus – è anche l’attenzione che dobbiamo continuare a dedicare al cibo, tenendo sotto controllo la presenza di residui e anche in questo caso facendo in modo che sulle nostre tavole arrivino solo cibi sani e di qualità. In Italia, ci sono realtà molto diverse tra loro e per tale ragione è necessario avere sempre sia uno sguardo d’insieme che un punto di vista locale grazie al quale puntare sulle singole specificità. Ciò che mi preme ricordare è che nell’opinione della nostra associazione la nuova PAC dovrà avere il compito di incentivare il biologico, mettendo finalmente da parte incentivi a pioggia che rischiano di compromettere l’intero settore. Da ciò deriva il fatto che il futuro non può che essere rappresentato dai biodistretti, veri e propri volani di sviluppo economico. Il biologico deve essere l’agricoltura del futuro e per questo motivo è fondamentale puntare anche su innovazioni e nuove tecnologie”.
“Tutto ciò in un’ottica di mercato capace anche di creare occupazione. I nuovi biodistretti che stanno nascendo – ha concluso Gentili – ci lasciano ben sperare per il futuro come del resto i dati del biologico. Basti pensare che nel Chianti il biologico è già al 35%. I consumatori scelgono biologico, per questa ragione bisogna tutti andare in questa direzione senza tentennamenti”.