GROSSETO – Ancora una volta , dopo le ennesime promesse non mantenute e gli accordi disattesi, Nursing Up si trova costretto a denunciare una grave situazione di disagio e di criticità che coinvolge tutta la provincia grossetana, dai pronto soccorso, alle medicine, dalle sale operatorie ai servizi tecnico sanitari e così via. L’emblema però del caos in cui versa la sanità maremmana, ancora una volta cenerentola della sanità regionale, è nuovamente il pronto soccorso di Grosseto, che come ogni anno in questo periodo , è costretto a far fronte ad un numero di interventi e di accessi ben superiore alla media (se non raddoppiati), percentuali tra l’altro in continuo incremento”.
“A fronte di promesse fatte – scrive ancora Nursing Up – da parte della direzione aziendale nulla è stato fatto per far fronte alle preventivate e ben note, ormai da anni, problematiche estive. Ad oggi non è più accettabile che le colpe di una non programmazione e di un’organizzazione miope e scriteriata , ricadano su utenza e operatori. Con un continuo e progressivo aumento degli accessi al pronto soccorso, legati, come già detto, al più che preventivabile picco estivo, la carenza di personale infermieristico e di personale di supporto è diventata insostenibile tale da far sì che la gestione e l’assistenza dei pazienti sia sempre più problematica , con tempi di permanenza che si dilatano, prestazioni erogate con tempistiche da “catena di montaggio”; con una tale gestione totalmente disorganizzata potrebbero scaturirne possibili ed evitabilissimi errori che potrebbero addirittura mettere a repentaglio la salute degli utenti”.
“Non crediamo di esagerare, perché in alcuni casi si arriva ad un rapporto infermiere/ paziente anche ed oltre il 30 ad 1 . Un infermiere deve assistere, controllare , somministrare terapia e quant’altro a ben 30 pazienti contemporaneamente . Infermieri ed operatori socio sanitari appena arrivati in pronto soccorso con contratti a tempo spesso di brevissima durata, a cui nessuna formazione specifica è stata fatta, sono costretti a gestire situazioni spesso difficoltose anche per operatori esperti”.
“A luglio poi – scrive ancora la segreteria territoriale del sindacato – in un contesto di criticità così elevata, si è pensato bene di incrementare i posti letti disponibili aprendo all’interno del pronto soccorso un’altra sezione di osservazione breve intensiva, ma tutto questo senza incrementare il personale e rendendo ancor di più insostenibile la situazione in termini di sicurezza e appropriatezza delle prestazioni e cure erogate. Abbiamo tentato in tutti i modi di far presente alla direzione aziendale che era necessario intervenire in tempi rapidissimi e senza ulteriori indugi, ma nulla di concreto e risolutivo ad oggi è stato fatto. E non creda l’azienda di poter sistemare tutto rispondendo che il personale c’è, che altri interinali entreranno di nuovi, che la situazione è sotto controllo , perché è evidente per chiunque si rechi in prono soccorso al Misericordia , che la situazione è a dir poco vicina al collasso, dove, esclusi brevi periodi di tregua, spesso è anche difficoltoso trovare una barella o una poltrona per far accomodare i pazienti, dove i tempi di attesa si dilatano e lo stress lavorativo a cui è sottoposto il personale non è certo foriero di buoni auspici per la garanzia di buone cure e assistenza adeguata nei confronti dell’utenza. Cosa vogliamo aspettare?”.