GROSSETO – Partecipano Fisascat Cisl e Filcams Cgil di Grosseto alla sciopero indetto per oggi e domani dai lavoratori della Vigilanza armata e dei servizi fiduciari. Uno sciopero che arriva dopo mesi di trattative con le associazione datoriali che non hanno portato, però, a un accordo.
Quello dei lavoratori della sicurezza è un comparto che in provincia di Grosseto interessa circa 200 persone, impiegati nei cinque istituti di vigilanza del territorio, e che in Italia conta 70mila lavoratori. “In questi giorni si fermerà, in parte, il settore del trasporto valori, il servizio per la gestione dei bancomat, mentre è differito al 6 settembre prossimo lo sciopero degli addetti alla vigilanza negli aeroporti”.
La protesta è articolata a livello territoriale con varie iniziative, tra cui la manifestazione regionale di domani, venerdì 2 agosto, che prevede il presidio a partire dalle 10 di fronte alla Prefettura di Firenze, al quale parteciperà anche una delegazione di Fisascat e Filcams. Le ultime sessioni di trattativa con le associazioni imprenditoriali di settore Univ, Anivip, Assiv, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi non hanno sciolto i nodi del negoziato per il rinnovo contrattuale atteso ormai da 42 mesi dagli addetti del comparto dei servizi, prevalentemente in appalto e pertanto particolarmente esposto al dumping contrattuale.I sindacati considerano inaccettabili le proposte imprenditoriali sul mercato del lavoro, sull’orario del lavoro e sul trattamento economico della malattia e dell’infortunio, tese per lo più a ridurre i diritti dei lavoratori e ad introdurre una flessibilità senza regole gestita ad appannaggio esclusivo imprenditoriale. Fisascat e Filcams stigmatizzano anche lo stallo delle trattative sui temi dell’incremento salariale, del cambio di appalto, della bilateralità, della contrattazione di secondo livello come anche della classificazione del personale, salute e sicurezza e welfare contrattuale temi sui quali i sindacati hanno presentato una concreta proposta di riforma senza ricevere riscontro formale.
“E’ necessaria una riforma contrattuale per un settore esposto a molti rischi – spiegano Massimo Mancinelli di Fisascat Cisl e Massimilino Stacchini di Filcams Cgil – e visto lo stallo della trattativa, serve adesso un intervento da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Interno”.