CAPALBIO – “Per una convocazione errata salta il consiglio”. Ad andare all’attacco dell’amministrazione è il gruppo Vivere Capalbio.
“Il 31 luglio scade per le amministrazioni comunali il termine ordinatorio di legge – scrive il Gruppo – per la verifica degli equilibri di bilancio con l’assunzione dei conseguenti provvedimenti di ordine finanziario e contabile. Ai sensi e per gli effetti del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale trattandosi nella fattispecie di un consiglio straordinario la notifica ai consiglieri doveva avvenire entro i tre giorni dalla data prevista per la convocazione. Di fatto l’ordine del giorno è stato notificato fuori dai termini alle ore 17.20 del 29 luglio per posta elettronica certificata. A notiziare il sindaco con una nota su questa irregolarità che non è solo formale ma sostanziale sono stati i consiglieri Donati e Teodoli del nostro gruppo”.
“Il sindaco e il segretario comunale – insiste Vivere Capalbio – non hanno che potuto prendere atto delle ragioni dell’evidenza riconvocando l’assise per il giorno 5 agosto. Passata l’euforia del primo consiglio al cinema con messaggi di invito alla cittadinanza, si passa alla realtà delle cose alla quale devono attenersi gli amministratori. Realtà che deve essere rispettosa delle norme e dei regolamenti. Peraltro oltre al ritardo sui tempi era sbagliata anche l’ora della seconda convocazione. Ciò che più salta agli occhi che tanto pressappochismo ed approssimazione siano stati firmati proprio da parte di chi per oltre 20 anni ha seduto nei banchi del Consiglio comunale con molteplici ruoli ed in passato sulla puntualità dell’attenersi previsioni regolamentari ne ha fatto crociate”.
“Confidiamo – concludono dal Gruppo – che passate le distrazioni estive delle foto nei casali, nelle feste e sui palchi per le interviste ci sia maggiore attenzione anche per il consiglio comunale e le commissioni rispetto anche agli argomenti che interessano Capalbio. Dunque al 5 agosto l’approvazione di alcuni debiti fuori bilancio, l’adeguamento del compenso dell’organo di revisione, la modifica del programma biennale forniture e dei servizi e fuori i termini previsti dalla legge la verifica degli equilibri e dell’assestamento generale di bilancio sempre che non ci sia qualche altro errore di notifica o di tempistica”.