GROSSETO – Nella seduta dello scorso 4 luglio l’assemblea della Fondazione Grosseto Cultura ha nominato il nuovo Collegio dei Revisori. «Una nomina – così si legge nella nota dei consiglieri di Pd e Lista Mascagni –, tuttavia, che potrebbe essere vanificata da una grave mancanza dell’amministrazione comunale, che abbiamo sollevato nell’ultimo consiglio comunale e per la quale abbiamo presentato con urgenza un’interrogazione».
«Il Collegio dei Revisori costituisce l’organo di vigilanza e controllo che sovraintende all’attività della Fondazione garantendone la regolarità contabile, ma non solo. Un organismo indipendente composto da professionisti, per i quali è previsto un compenso ed un rimborso spese, a loro volta nominati dai soci della Fondazione».
«Al riguardo lo statuto della Fondazione attribuisce un ruolo determinante al Comune di Grosseto, socio fondatore e di gran lunga il più importante in termini di apporto economico, al quale spetta la nomina del presidente del Collegio e di due componenti, uno effettivo ed uno supplente».
«Stante il delicato ruolo di garanzia assegnato al Collegio dei Revisori, lo statuto opportunamente stabilisce (all’art. 17) un coinvolgimento della minoranza consiliare nelle nomine di competenza dell’amministrazione comunale, prescrivendo che quest’ultima possa procedervi solo dopo aver sentito le indicazioni dell’opposizione».
«Ebbene, nulla di tutto questo è accaduto, avendo il Comune di Grosseto snobbato platealmente le prerogative delle minoranze consiliari – tanto rispetto al Partito Democratico ed alla Lista Mascagni Sindaco, quanto rispetto a Passione per Grosseto ed al Movimento 5 Stelle -, procedendo alla nomina dei revisori senza aver preventivamente sentito le opposizioni. «Si badi bene, non si tratta di passaggi puramente formali, perché in gioco c’è un ente, la Fondazione Grosseto Cultura, che assolve a funzioni di grande importanza per la nostra comunità, e ci sono pure tanti soldi pubblici da gestire. L’amministrazione comunale copre infatti oltre la metà del bilancio della Fondazione, e la sola dotazione ordinaria nel 2018 è stata di 375.000 euro».
«La leggerezza (per non dire altro) con la quale Vivarelli Colonna ha gestito questa vicenda non si esaurisce tuttavia in una violazione delle regole volte a garantire il controllo sulla gestione della cosa pubblica (oltre che in un grave sgarbo istituzionale), ma configura una violazione delle stesse norme statutarie della Fondazione Grosseto Cultura, i cui esiti appaiono imprevedibili».
«Il Collegio dei Revisori è infatti per statuto un organo ‘necessario’ della Fondazione, al pari dell’Assemblea, del Presidente e del Consiglio di Amministrazione. Le violazioni commesse dal socio-Comune di Grosseto potrebbero pertanto inficiare la legittimità della nomina del Collegio e, con essa, la stessa funzionalità della Fondazione, almeno fin quando questa situazione non sarà sanata. Ci auguriamo pertanto che l’amministrazione comunale provveda a risolvere questo pasticcio quanto prima, perché non possiamo rischiare di trovarci con la Fondazione ‘azzoppata’, specie ora che si avvicinano scadenze delicate come l’inaugurazione della collezione Luzzetti».