PORTO SANTO STEFANO – La vita segreta di un lavoratore part-time che nel tempo libero fa la drag queen nel cortometraggio “Pepitas” del regista Alessandro Sanpaoli e l’immigrazione oggi, tra scafisti spietati e dolorose storie di povertà, in “Clandestine” dello spagnolo Gerard Vidal-Cortes, sono le storie dei due cortometraggi che sono aggiudicati i premi come miglior cortometraggi della terza edizione di Pop Corn – Festival del Corto, che si è svolta nel piazzale dei Rioni dal 25 al 28 luglio, davanti al mare dell’Argentario, a Porto Santo Stefano (Monte Argentario).
Sul palco, a consegnare i premi, Raffaella Carrà, star della televisione italiana che da anni ha scelto l’Argentario come sua seconda casa, insieme al resto della giuria, presieduta dal regista Alessandro Capitani, Manuela Rima di Rai Cinema, la docente e curatrice d’arte Ersilia Agnolucci, il montatore cinematografico Marco Spoletini, il giornalista e critico cinematografico Carlo Griseri, il costumista coreografo Stefano Giovani e Michele Sabia di Upgradeartist.
“Nella mia amata Porto Santo Stefano – ha detto Carrà -, dopo tanti anni, è la prima volta che salgo su un palco e devo dire che sono molto contenta di farlo con la mia partecipazione insieme agli altri giurati, a questa iniziativa straordinaria. Io ho visto i 21 cortometraggi varie volte: è come una canzone nuova, non si può dare un giudizio ascoltandola una volta sola, ma riascoltarla e riascoltarla. Ho provato delle emozioni straordinarie. Una fotografia meravigliosa, delle sceneggiature bellissime. Il cinema è cultura e sono contenta che abbiate visto i film in questi giorni perché sono firmati da giovani e i giovani hanno bisogno di noi per essere lanciati nel grande mondo”.
Il premio per il “Miglior corto d’autore” a Pepitas, che consiste in un riconoscimento di 1.000 euro, è stato ritirato dal regista Alessandro Sanpaoli che racconta con delicatezza la vita segreta di un lavoratore part-time che nel tempo libero fa la drag queen. Nel cast, gli attori Lino Guanciale e Ariella Reggio che interpretano rispettivamente nipote e nonna. “Per aver raccontato – si legge nella motivazione della giuria – con grazia e talento la vergogna di un ragazzo di confessare la propria omosessualità in famiglia. Una nonna che con una sola frase libera il nipote da tutte le sue paure”.
A vincere nella sezione “Opere prime”, ricevendo un premio di 500 euro è stato invece “Clandestine” (Tahrib) di Gerard Vidal-Cortes con la seguente motivazione “per aver mostrato la partenza di clandestini disperati verso un futuro migliore contrastati dalla violenza estrema di uno scafista spietato”. Inoltre in aggiunta a questi premi, sono stati consegnati dei buoni da 5mila e 3mila euro offerti dalla Panalight per il noleggio di attrezzature cine televisive.
“Fare il Pop Corn Festival – ha detto Francesca Castriconi, direttrice del festival – è un’esperienza meravigliosa soprattutto per l’amore che lega tutti noi dell’organizzazione a territorio. È in festival che punta alla crescita culturale di Porto Santo Stefano e abbiamo riscontrato un grande successo nel pubblico. Ne siamo più che soddisfatti!”.
“Il festival riveste un’importanza notevole qui a Porto Santo Stefano – ha spiegato il vicesindaco Cecilia Costagliola – la terza edizione è stata fantastica e ci ha consentito di trascorrere serate piacevoli affiancate a momenti di riflessione, viste le tematiche affrontate”.
Le menzioni speciali della giuria sono state invece conferite a “Il mondiale in piazza” di Vito Palmieri “per aver saputo raccontare con ironia e leggerezza attraverso il gioco del calcio, un bisogno di integrazione urgente. un campionato mondiale in cui l’Italia di seconda generazione deve poter partecipare con tutto il “tifo” che merita” e “Step by Step” del giovane regista Adam Baroud, corto ambientato in un piccolo villaggio vicino al Cairo, che trasmette agli spettatori i valori dell’amicizia, dell’empatia, del perdono e della condivisione.