FOLLONICA – “Appena passato il periodo elettorale, come al solito fatto di facili promesse da marinaio, il Pd e la Regione Toscana con testa il capogruppo Marras e tutta la pletora dei sindaci della piana di Scarlino a marca pidiessina, si torna a parlare di far ripartire il vecchio inceneritore”. A dirlo in una nota congiunta, sono Bruno Ceccherini, consigliere provinciale di FDI con delega alle politiche ambientali, il coordinatore di FDI della zona Colline Metallifere, Agostino Ottaviani e il consigliere comunale di FDI Follonica, Danilo Baietti.
“Si parla di nuovi progetti autorizzativi, – continuano i tre esponenti di Fratelli d’Italia – da parte della rossa Regione Toscana, per rimettere in funzione il vecchio inceneritore di Scarlino, un mostro obsoleto ridotto oramai a una ferraglia, tra l’altro molto pericoloso, se fosse rimesso in funzione per la salute pubblica”.
“Come al solito, – commentano Ceccherini, Ottaviani e Baietti – si assiste al famoso gioco delle ‘Tre Carte’, con carta perde e carta vince, ma a questo giro a perdere sarebbero ancora una volta solo i cittadini e i tanti turisti che vivono e risiedono in un territorio, quello della piana scarlinese, dove purtroppo e già interessato da un forte inquinamento ambientale. Un territorio quello del golfo di Follonica, considerato tra una delle perle del Tirreno per le bellezze naturalistiche delle proprie coste”.
“Noi di Fratelli d’Italia, – affermano con forza gli esponenti di FDI – siamo fermamente contrari alla riapertura e all’eventuale rimessa in funzione di un pachiderma, qual è l’inceneritore di Scarlino, che rimane un mostro di ferraglia buono soltanto a generare danni. Siamo invece pienamente convinti che serva per la piana di Scarlino, un serio piano di bonifica ambientale che sia veramente in grado di restituire a questo splendido angolo della Maremma, un migliore qualità della vita”.
“Il nostro partito, – terminano Ceccherini, Ottaviani e Baietti – sarà sempre in prima fila e al fianco dei cittadini, pronto a manifestare in ogni consesso, e a far sentire la propria voce, affinché l’inceneritore di Scarlino non venga riaperto”.