FOLLONICA – «La vicenda dell’inceneritore di Scarlino assomiglia sempre più a un gioco delle parti. Sulla pelle dei cittadini» afferma Massimo Di Giacinto capogruppo consiliare Lista Massimo Di Giacinto.
«All’apparenza nessuno vuole quell’impianto (tranne, comprensibilmente, la società proprietaria e i dipendenti) eppure è uno spettro che continua ad aleggiare sul nostro territorio. In campagna elettorale la questione era stata “sospesa” con il rinvio della Conferenza dei servizi in Regione, di fronte alla ferma contrarietà bipartisan espressa da tutte le forze politiche, anche da parte di quello stesso centrosinistra (provinciale e regionale) che delle autorizzazioni all’impianto deve assumersi la paternità. Persino il governatore Rossi aveva escluso la concessione di nuove autorizzazioni».
«E adesso – chiede Di Giacinto -? Alla nuova Conferenza dei servizi veniamo a sapere che la partita è ancora aperta e che il “no” all’inceneritore è tutt’altro che scontato. C’è qualcosa che non torna. Inutile – anzi, beffardo – che il sindaco Benini e l’assessore Giorgieri, di ritorno da Firenze, esprimano “delusione e rabbia” per aver appreso che il procedimento è ancora aperto: perché la responsabilità è tutta di chi governa la Regione, cioè il loro partito, il Pd, dal quale mai finora hanno preso le distanze. In ogni caso vien da pensare che il peso politico del centrosinistra locale sia pari a zero, se questa è la considerazione dei vertici regionali. E la salute dei cittadini rimane a rischio».
«La nostra posizione è sempre – sottolineo: sempre – stata chiara: no a questo inceneritore, no a nessun inceneritore nel nostro territorio. Dobbiamo reagire: da sindaco, appena tornato da Firenze, avrei immediatamente convocato un’assemblea pubblica e organizzato una mobilitazione con tutti i cittadini, coinvolgendo anche gli scarlinesi. Invitiamo l’amministrazione comunale del sindaco Benini a farlo. Dobbiamo farci sentire. Oggi più che mai».