SCARLINO – «L’iter per la riapertura dell’inceneritore va avanti, la Regione ha chiesto nuove integrazioni a Scarlino Energia» lo scrive il sindaco di Scarlino Francesca Travison che oggi era in Conferenza dei servizi a Firenze.
Oggi negli uffici della Regione Toscana, si è svolto un incontro sul procedimento istruttorio richiesto da Scarlino Energia per rinnovare le autorizzazioni all’inceneritore della piana scarlinese. «Resto profondamente amareggiata da quanto è accaduto in sede di conferenza – spiega Travison -: ci aspettavamo che la Regione Toscana accogliesse la richiesta dei Comuni di Scarlino e Follonica di annullare il procedimento autorizzativo per la mancanza dei presupposti giuridico-amministrativi, considerata l’ultima sentenza del Consiglio di Stato, invece l’iter proseguirà».
L’ente regionale ha richiesto nuovi elaborati progettuali e ambientali a Scarlino Energia, “che contengano le integrazioni evidenziate nella sentenza per consentire alla Regione, a Arpat, e all’azienda sanitaria nonché alla Conferenza dei servizi un motivato esame e autonome valutazioni istruttorie a carattere impiantistico e sanitario basate su elaborati e dati progettuali esaustivi e aggiornati”, come si legge nel report della riunione di venerdì 26 luglio.
«Sulla parte relativa all’impianto sono state richieste tra le altre dettagliate motivazioni alle fuoriuscite di diossina non a norma del 2013, descrizioni particolareggiate dei forni, dei camini e dei prelievi in mare e degli scarichi nel canale Solmine – continua Travison –. Altre questioni su cui la Scarlino Energia dovrà presentare degli approfondimenti riguardano il Canale Solmine appunto e la valutazione di impatto sanitario. I Comuni di Scarlino e Follonica in base alla documentazione richiesta, dovranno delle nuove osservazioni. Tutto è rimandato a settembre. Avevamo sperato che le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e gli appelli fatti da esponenti di vario livello del suo partito (Pd) trovassero conferma in una decisione definitiva da parte dell’ente regionale: invece, ancora una volta, il futuro di quell’impianto è incerto e nulla esclude che sia nuovamente concessa l’autorizzazione al suo funzionamento. Approfondiremo la questione e presenteremo osservazioni puntuali e dettagliate che motivino, nuovamente, la contrarietà all’inceneritore di Scarlino, ma resta il fatto che di base deve cambiare la linea politica sul destino del nostro territorio. La Maremma ha gli stessi diritti delle altre province: invece non riusciamo a far sentire la nostra voce su tante questioni, e la vicenda dell’inceneritore di Scarlino ne è esempio palese».