GROSSETO – Si è appena conclusa la fase di raccolta dati del progetto “InVetta – Indagine di biomonitoraggio e valutazioni epidemiologiche a tutela della salute nei territori dell’Amiata”, uno studio coordinato da Ars, nato per approfondire lo stato di salute e i fattori di rischio dei residenti nella zona Amiata Grossetana e Senese.
L’indagine, partita a maggio del 2017, ha previsto la selezione di un campione di circa 2000 abitanti, residenti nei comuni dell’Amiata, dai 18 ai 70 anni, estratto dalle liste anagrafiche tenendo conto di età e sesso.
La prima fase ha compreso la raccolta di un campione di sangue e urine per eseguire analisi di routine (colesterolo, transaminasi, glicemia, ecc) e individuare la presenza di metalli pesanti (arsenico, mercurio, cromo, tallio e altri). Inoltre ai partecipanti è stata fatta una visita per misurare la pressione, rilevare peso e altezza e una spirometria per valutare la loro salute respiratoria. Infine è stato loro somministrato un questionario approfondito su abitudini, ambiente di vita e di lavoro, storia clinica personale e percezione del rischio.
Dopo due anni di intenso lavoro, il primo step è stato raggiunto con successo con la raccolta di una quantità considerevole di dati, composta quindi dai risultati di esami e controlli fatti a un campione di ben 2060 cittadini che si sono resi disponibili, di cui la maggior parte residente nei comuni più coinvolti dalle emissioni degli impianti geoterminici e il resto in quelli meno interessati, al fine di poter attuare un successivo confronto. Si è trattato di un compito di rilevazione che ha impegnato numerose risorse della Asl Toscana sud est, tra medici, epidemiologi, infermieri, tecnici di laboratorio, medici di medicina generale, amministrativi e tutti gli operatori che hanno dato il loro contributo per portare a compimento questa prima fase del progetto.
Adesso prenderà il via la fase di analisi dei dati, anch’essa voluminosa, che richiederà diversi mesi di lavoro e servirà a mettere in correlazione lo stato di salute che si delinea dalla valutazione dei dati raccolti e i fattori ambientali e sociali, caratteristici della zona geotermica amiatina.
“Si tratta di un progetto importante per il benessere dei cittadini di quei territori – afferma il direttore generale Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso -. Zone montane che hanno un valore indiscutibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico e che attirano tanti turisti. L’Azienda ha messo a disposizione le migliori risorse di personale per collaborare insieme ad Ars al progetto, sottolineando l’attenzione che viene sempre riservata al tema della prevenzione dei fattori di rischio ambientali che possano nuocere alla salute e al benessere della popolazione”.