MASSA MARITTIMA – “Il funzionamento delle istituzioni è cosa difficile. In Italia il rischio è la costruzione di sistemi troppo complessi che appesantiscono le attività in continui e logoranti confronti formali e riducano l’operatività delle strutture”. Inizia così una nota stampa di Marcello Giuntini, presidente dell’Unione dei Comuni Colline Metallifere e sindaco di Massa Marittima.
“La Conferenza permanente delle Unioni di Comuni ricorda – punta a costituire una cabina di regia tra la regione e le unioni per approcciare in maniera più adeguata le strategie per lo sviluppo della montagna e delle aree più marginali, dato che in Toscana la maggior parte delle unioni di comuni sono state costituite nei territori dove prima c’erano le comunità montane. Inserire in questo organismo di raccordo tra regione ed unioni, oltre ai presidenti delle Unioni di comuni, dieci presidenti di Provincia avrebbe significato soltanto aumentarne le difficoltà di funzionamento a causa dell’alto numero di componenti”.
“Il presidente della provincia di Grosseto, poi – insiste Giuntini – non ha mai dimostrato alcun interesse verso le Unioni di Comuni presenti sul territorio provinciale. Il risultato di ciò che propone Vivarelli Colonna sarebbe solo un rallentamento delle attività concrete collegate alla costruzione di servizi e di risposte ai cittadini. La Regione Toscana con questo intento ha evitato una ridondanza inutile della presenza dei presidenti di Provincia all’interno della Conferenza permanente delle Unioni dei Comuni. La scelta è ispirata dall’obiettivo concreto di rendere l’organismo un luogo operativo e non un’assemblea in cui si reiterino conflitti non pertinenti e inutili. I processi partecipativi hanno altri luoghi già definiti in cui la politica ha già tutti i suoi spazi: la legge che norma il funzionamento delle province già prevede momenti di consultazione dei sindaci”.
“La rivendicazione del presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna – secondo Giuntini – appare come una sterile polemica per cercare un po’ di visibilità in un momento in cui le Province sono alla ricerca di un ruolo nuovo dopo le vicende degli ultimi anni. Ma un ruolo nell’interesse del territorio le Province non lo troveranno “intasando” gli organismi partecipativi regionali, gli verrà riconosciuto soltanto se sapranno farsi carico dei problemi che sul territorio ci sono confrontandosi con i Sindaci per impostarne le soluzioni. A Grosseto sembra che ci sia soltanto il Comune capoluogo che, peraltro, cerca di usare a proprio vantaggio le risorse provinciali lasciando le briciole agli altri territori. Una presa di posizione, dunque, quella di Vivarelli Colonna, che non affonda le motivazioni in una volontà migliorativa della pubblica amministrazione e tantomeno l’allargamento della partecipazione democratica alla vita pubblica ma, semplicemente, l’ennesimo atto di protagonismo inopportuno di sapore elettorale. Richiamiamo Vivarelli Colonna ad una maggiore sobrietà politica ispirata alle concrete esigenze della popolazione e non ad alimentare conflitti inutili per la comunità”.