FOLLONICA – «Abbiamo emendato la mozione del PD sul depuratore chiedendo l’intervento della Procura della Repubblica per appurare la verità e le responsabilità sulle modifiche all’impianto di Follonica. Ma al sindaco e ai “giovani vecchi” consiglieri democratici del Pd poco interessa la verità» affermano Roberto Azzi e Daniele Pizzichi della Lega, Massimo Di Giacinto e Charlie Lynn, Lista Civica, Danilo Baietti di Fratelli d’Italia e Sandro Marrini di Forza Italia.
«L’essenza del ragionamento della maggioranza è questa: se chiediamo al Fiora un nuovo depuratore da 15 milioni di euro dobbiamo per forza nascondere il passato, fregarcene dell’interesse pubblico, mettere le mani sugli occhi, ed accettare ogni condotta passata e futura del Fiora sull’impianto. Insomma l’applicazione plastica del buon vecchio e sano “articolo quinto chi ha i soldi ha vinto”. Una maniera come un’altra per creare cittadini di seria A e di serie B: mentre un cittadino che compie modifiche anche minime ad un bene senza autorizzazione viene perseguito dal Comune, nel caso del depuratore si fa finta di niente».
«E così i dubbi nel corso del Consiglio sono aumentati a dismisura – prosegue l’opposizione -. Il sindaco non ha saputo dire alcunché riguardo i lavori di scoperchiamento del digestore che per anni hanno “appestato” di cattivi odori la città. Lo scoperchiamento è stato fatto un anno fa come sostiene l’amministratore delegato del Fiora o nel 2015 come sostiene il presidente ? I lavori abbisognavano di comunicazioni e/o di autorizzazioni da parte del Comune? Come sono stati appaltati e progettati i lavori al depuratore che hanno modificato la struttura ed il modo di funzionare del depuratore? L’unica cosa che siamo riusciti a sapere, per quanto a denti stretti, è che della vicenda si stiano interessando Arpat e Asl e che Benini dovrà iniziare, obtorto collo, ad approfondire le carte non foss’altro, pensiero personale, per scongiurare una qualche omissione di atti d’ufficio.
«Una cosa è certa, il racconto che Fiora e Benini hanno fatto all’assemblea pubblica di Cassarello scricchiola da tutte le parti. A questo punto solo la Procura potrà appurare la verità. E il PD? Il PD non ne vuol parlare perché ci potrebbe essere un ballottaggio a breve ed è bene non far pensare la gente promettendogli un depuratore nuovo di cui oggi non c’è né progetto né copertura economica. Meglio fare promesse da campagna elettorale con la convinzione che l’elettorato si faccia abbindolare da questi metodi da vecchia politica» concludono.