MONTIERI – Un milione e 296 mila euro. È l’offerta fatta dalla cordata di dieci imprenditori che hanno così acquistato tutti e 13 i lotti dell’area mineraria dismessa di Campiano a Montieri. Questa mattina si è infatti tenuta l’asta per l’area da tempo inutilizzata, e quella degli imprenditori è stata, comprensibilmente, l’unica offerta.
Un lungo percorso quello che ha portato alla vendita dell’area. «Un percorso iniziato oltre cinque anni fa – racconta il sindaco di Montieri Nicola Verruzzi – e che oggi si conclude. Faccio quasi fatica a crederci. Un risultato veramente notevole che va oltre il territorio comunale e che dà un segnale da una parte di provincia spesso dimenticata».
Oggi gli imprenditori (tra cui anche alcuni locali) hanno già versato il 30% dell’importo totale. «L’idea è quella comunque di anticipare i tempi e iniziare già a settembre la ristrutturazione e l’adattamento dei capannoni – prosegue Verruzzi -. Oltre alla parte produttiva ci sarà quella della ricerca, in collaborazione l’università, ma anche con prestigiosi istituti di ricerca scientifica». All’interno della cordata anche un imprenditore locale, il panificio Montomoli; l’idea è stata quella di differenziare il più possibile, così che le eventuali difficoltà future di un settore non affossino tutto il polo. Oltre a quelle già occupate le cubature sono ulteriormente espandibili, e l’area può essere attrattiva anche per altre imprese.
«Si tratta di uno tra i più importanti insediamenti industriali degli ultimi anni – puntualizza il sindaco – per questo pensiamo che sia il caso di aprire tavoli di confronto con enti sovraordinati per andare incontro alle imprese».
Ad aprile in Comune c’era stato un incontro che aveva visto la presentazione e la concretizzazione del progetto che vede, tra le altre cose, la presenza di un hub per elicotteri (elitaxi) unito ad un progetto di paracadutismo all’argentario, un’azienda per fertilizzanti biologici, una per la dissalazione delle acque. Un’altra impresa si occupa invece di apparecchiature per la sicurezza sul lavoro. La zona, che era nata come area mineraria, aveva ospitato poi un’industria di componenti per auto di lusso, e dal 2008 è all’asta; ma sino a pochi mesi fa nessuno si era fatto avanti, nonostante l’area, già urbanizzata, comprendesse 12 mila metri quadri di capannoni e altrettante metrature esterne.
L’amministrazione comunale ha lavorato a lungo su questo progetto, e forse anche la posizione (il comune rientra tra le aree di crisi non complesse e questo potrebbe forse dare accesso ad alcuni bandi e agevolazioni per l’insediamento di aree artigianali e industriali) è stata determinante per la scelta.
«Si tratta – conclude Verruzzi – di una delle più grosse operazioni industriali degli ultimi venti anni in Toscana e che aprirà scenari occupazionali importanti con la creazione di diversi nuovi posti di lavoro».