FIRENZE – La funzione sanzionatoria in materia ambientale, specificatamente per quanto riguarda i rifiuti, torna in capo alle Province. Quella relativa alle autorizzazioni semplificate sarà espletata, in via provvisoria e comunque non oltre giugno 2020, dalla Regione se gli enti locali ne faranno richiesta. È quanto stabilisce la proposta di legge della Giunta toscana approvata a maggioranza dal Consiglio regionale nella seduta di martedì 9 luglio.
Il testo prevede il supporto della Regione a Province e Città Metropolitana per lo svolgimento di attività istruttorie; la legge di riordino delle funzioni varata nel 2015 viene quindi modificata con l’inserimento di un articolo, il 44 bis, che al comma 1 dispone come gli enti locali competenti alla verifica e al controllo dei requisiti per l’applicazione delle procedure semplificate possano avvalersi della struttura regionale per svolgere, in via transitoria e a titolo gratuito, le iscrizioni e le verifiche previste dal Codice dell’Ambiente, specificatamente agli articoli che regolano le attività di smaltimento dei rifiuti non pericolosi e le prescrizioni nelle operazioni di recupero. I termini di svolgimento dell’attività istruttoria, sono differenziati e ricompresi tra i trenta e i cinquanta giorni. Nel caso in cui sia necessario rilasciare l’autorizzazione unica ambientale, sarà la Regione a provvedere anche agli adempimenti di competenza dell’ente locale se questi ne farà richiesta.
“Il passaggio di funzioni in materia ambientale ha costituito una grande opportunità per uniformare e standardizzare i procedimenti – commenta Leonardo Marras, capogruppo Pd Regione Toscana –: oggi, un’impresa che intende richiedere una qualsiasi autorizzazione ambientale ha lo stesso modulo da compilare, una stessa procedura da seguire, stessi tempi e stesse modalità di risposta, in qualsiasi luogo della Toscana si trovi. Anche per questo le dichiarazioni sul pronunciamento della Corte Costituzionale che abbiamo letto nelle ultime settimane da alcuni rappresentanti istituzionali sono errate, fuorvianti e strumentali. Come ho già avuto modo di dire, la sentenza si esprime su aspetti marginali che però rischiano di creare confusione tra le imprese. Con questa norma interveniamo, con senso di responsabilità, per garantire continuità nella gestione del servizio e per rispondere ad un’istanza, chiara, arrivata dalle Province toscane”.