MANCIANO – “Sulla questione delle terme di Saturnia, la lista degli errori commessi dalle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni a Manciano è assai lunga, ma l’approccio della giunta Morini sulla gestione di quel poco che resta in mano pubblica, le cascate del mulino, è davvero sconfortante” lo scrive, in una nota, Beni comuni Manciano.
“La crescente pressione del turismo di massa sui territori di pregio e le città d’arte – continua la nota – impone una seria riflessione, perché i suoi effetti distruttivi sono ormai noti e tutti gli amministratori coscienziosi si sforzano ridurne i danni. Pochi sono invece quelli che continuano, come fa la giunta Morini con il progetto parcheggio, a incentivarlo in maniera insensata. I tre parcheggi già esistenti nell’area constano complessivamente di circa 370 posti auto, 26 posti pullman e diverse decine di posti camper, da un calcolo sommario si evince che hanno la capacità di concentrare sull’area delle cascatelle almeno 2000 persone. Un numero 4/5 volte superiore a quello che viene già considerato molto impattate per quell’area ristretta”.
“In questa situazione – prosegue la nota – ci si aspetterebbe che l’amministrazione, invece di progettare il raddoppio di una pressione turistica già insostenibile, lavorasse a decongestionare l’area, imponendo un costo di sosta incrementale, atto a scoraggiare soste prolungate o bus navetta per distribuire i turisti anche verso altre aree di interesse, per citare solo due dei tanti lucidi suggerimenti espressi dalla cittadinanza nel corso del dibattito. Per fare un raffronto con un altra zona turistica della nostra provincia, basta ricordare la spiaggia del Parco dell’Uccellina, che, al contrario delle cascatelle di Saturnia, si sviluppa su diversi chilometri di litorale e ha in dotazione un parcheggio di soli 140 posti auto, esauriti i quali il pubblico è costretto ad utilizzare un servizio navetta, contingentato, da Alberese. Questo genere di interventi ha una doppia utilità: alleggerisce il carico di turisti sulle aree troppo note e li stimola alla ricerca delle alternative meno conosciute, ma altrettanto godibili, di cui la Maremma è ricca, consentendo così ad un numero maggiore di operatori di beneficiare del flusso turistico”.
“Al sindaco Morini – conclude la nota di Beni comuni Manciano -, che ha esordito nell’assemblea richiesta dai 1300 cittadini firmatari della petizione dicendo che la decisione loro l’avevano già presa e che sarebbero andati avanti comunque, quali che fossero le indicazioni raccolte dal pubblico, oltre a stigmatizzare il suo scarso senso democratico, facciamo notare che per un esproprio (strumento col quale la giunta conta di venire in possesso dell’area del parcheggio) è fondamentale dimostrare la “pubblica utilità” e che tale utilità è ben lontana dall’essere acclarata e condivisa. Suggeriremmo anche di mettere in conto un ricorso al Tar da parte della proprietaria del fondo, la quale potrebbe certamente contare su un supporto economico dai tanti cittadini che hanno firmato la petizione. Ed è molto probabile, conto tenuto dei tempi giudiziari, che la scadenza del mandato amministrativo interverrà, salvifica, molto prima della sentenza”.