GROSSETO – «I problemi delle città sono complessi e di difficile soluzione» affermano Francesca Amore, Gianluigi Perruzza, Antonella Pisani e Daniela Lembo consiglieri grossetani del M5S a commento delle varianti urbanistiche approvate ieri in Consiglio comunale. «Il cambiamento climatico porta con se seri problemi: rischio di alluvioni, dissesto idrogeologico, desertificazione, surriscaldamento (crescita dei costi energetici), inquinamento dell’aria, produzione di una quantità sempre più insostenibile di rifiuti per il nostro pianeta, separazione tra soggetti abbienti e meno abbienti (sempre più netta). Ecco perché è necessario, indispensabile, limitare il consumo di suolo. È indispensabile progettare infrastrutture verdi (puntare alla forestazione urbana), investire sulla riqualificazione energetica degli edifici, sulla mobilità sostenibile, sulla riduzione dei rifiuti».
«Fare innovazione oggi significa sopratutto fare rigenerazione, pensare al bene comune oggi più che mai significa provare a ridurre l’impatto ambientale di ogni cittadino su questa terra – prosegue M5S -. Da una parte quindi, la domanda delle domande: dove stiamo portando le generazioni future? Dall’altra la questione all’ordine del giorno: le varianti last minute – pre nuovo piano operativo, cosa ci stanno raccontando? Non ci è chiaro come queste scelte dell’ultimo minuto appunto, possano muoversi nell’ottica dell’interesse pubblico e nell’interesse delle future generazioni. Cosa chiediamo oggi? Numeri, progetto d’insieme e analisi dell’impatto di queste scelte sulla città».
«Numeri: l’esigenza imminente di un nuovo supermercato per la media distribuzione probabilmente non è giustificabile con l’aumento dei posti di lavoro, in quanto il rapporto cittadini/attività commerciali, come dichiarato dalle associazioni di categoria, è molto più alto della media sia toscana che nazionale, quindi, è plausibile pensare che se si tira la corda da una parte, questa si accorci dalla parte opposta (l’impatto sulla città molto probabilmente sarà negativo)».
«L’esigenza di nuove abitazioni: il numero dei residenti a Grosseto è pressoché stabile dal 2013 al 2016, con una variazione in negativo nell’anno 2017, dove, si rileva un -0,13%. Chiediamo allora: che impatto avranno le nuove abitazioni realizzate a margine del perimetro urbano, in una zona non urbanizzata e destinata a verde? Il centro storico come reagirà? Si svuoteranno progressivamente anche vecchie aree urbane semi/periferiche con il conseguente deprezzamento degli immobili esistenti, con il degrado dei quartieri più datati e con la nascita di nuove criticità legate alla sicurezza degli abitanti? Poche zone di serie A e molte zone di serie D? Ci dovete spiegare qual’è la strategia che ha messo in campo l’amministrazione per evitare quanto detto sopra».
«Ci dovete spiegare bene questo progetto – chiede M5S – allargando però il cono della visuale prospettica: dalla porzione di territorio interessata, alla città tutta. Ci dovete spiegare l’interesse comune, con dati alla mano. Noi, consiglieri del Movimento 5 Stelle siamo a favore della qualità (qualità ovunque e per tutti), della bella architettura, delle idee, ma diciamo, sopratutto oggi, basta al nuovo consumo di suolo se non espressamente legato ad interventi di carattere sociale/collettivo. Concludiamo l’intervento, chiedendo a voi di aspettare almeno la redazione del piano operativo partendo dallo stato delle nuove conoscenze».
«Nel frattempo chiediamo di stimolare il dibattito, di incentivare in ogni modo, aiutare e sostenere tutte le rare e sensibili imprese, che si propongono di investire nel recupero del patrimonio esistente, e che mettono risorse economiche (rischio d’impresa) fatica e passione. Abbiamo un bell’esempio di progettazione virtuosa proprio nel nostro centro storico, in via Massimo D’Azeglio».