GROSSETO – «E’ proprio il caso di dire che la montagna ha partorito il topolino, se in tre anni l’unica cosa che è riuscito a fare l’assessore all’Urbanistica Fabrizio Rossi, è l’adozione e non approvazione come erroneamente riportato, di due semplici varianti per realizzare un supermercato di 1500 mq e 240 appartamenti» scrive Giuseppe Conti, segretario circolo PD Gorarella.
«Interventi che hanno riscontrato la contrarietà da parte di tutti, dalle associazioni di categoria, sigle sindacali, operatori del settore e chi più ne ha ne metta. Quindi io eviterei i toni trionfalistici di queste ore e attenderei che l’iter per arrivare all’approvazione faccia il suo corso, compreso l’ottenimento dei pareri di legge degli Enti preposti. Se di qualcosa può vantarsi questa amministrazione è quella di essere riusciti per una volta a mettere tutti d’accordo, in senso negativo però».
«Quello che viene descritto dal sindaco e dall’assessore come un grande risultato per la città, è in realtà un mero intervento di speculazione edilizia che nulla ha a che vedere con lo sviluppo occupazionale e la crescita economica della città – prosegue Conti -. Per usare un termine che piace all’assessore Rossi, una bella e grossa fakenews quella che ci stanno raccontando Antonfrancesco e Fabrizio. Lo dicono i numeri relativi alla condizione del mercato immobiliare grossetano».
«Lo testimoniano i dati relativi al numero di punti vendita della grande distribuzione che ci vedono secondi in Toscana dietro soltanto a Firenze, ma soprattutto lo dicono gli stessi amministratori quando affermano di voler realizzare delle seconde case al Casalone perché le abitazioni sul mare costano troppo e quindi meglio venderle a prezzi più bassi a Grosseto come seconde case ai turisti, per buona pace per i prossimi anni di chi possiede una casa a Marina o Principina».
«E’ questa la visione di città di così alto spessore che il sindaco e l’assessore vogliono portare avanti? E per partorirla sono stati necessari tre anni? Il Casalone viene definito dall’assessore come un quartiere abbandonato, bene, si pensa davvero di procedere al suo recupero costruendogli accanto un nuovo quartiere fatto di seconde case eliminando negozi, spazi di aggregazione e servizi essenziali – chiede Conti -? E’ così che si pensa di ricucire le fratture esistenti tra le zone periferiche e il centro della città?».
«La triste realtà è che questa amministrazione, con l’adozione di queste varianti, contrariamente a quanto dichiarato non ha dato il via libera alla crescita della città, ma ha consapevolmente deciso di abbandonarne una bella fetta, quella più importante, come il centro storico e i tanti quartieri limitrofi, rinviando la discussione sul loro futuro al redigendo piano operativo che lo stesso assessore Rossi dice avere dei tempi lunghissimi forse ben oltre il 2023. Due pesi e due misure? Forse».
«Perché tanta fretta per questi due interventi mentre tutto il resto della città può attendere anni per vedere risolti i problemi di degrado urbano, di sicurezza e di inadeguatezza delle infrastrutture? Per quanto ancora i quartieri interni alla città continueranno ad allagarsi alle prime piogge, avranno i parchi pubblici privi di adeguata manutenzione e le strade ed i marciapiedi devastati dalle buche? Caro assessore Rossi, questa si chiama visione ad imbuto rovesciato, tipica di chi guarda le cose dal lato dove il buco è più piccolo».
«Lo dimostra il fatto che se queste varianti, come da lei dichiarato, rappresentano il seme della visione della città che questa amministrazione vuole portare avanti, espansione in direzione mare, mi permetto di farle presente che eccetto gli imprenditori interessati a queste varianti e qualche altro soggetto, tutta la città le sta manifestando da tempo la sua contrarietà. Si è posto il problema che forse, non solo queste varianti ma anche la sua visione di sviluppo non piace – chiede Conti -? O nelle decisioni che riguardano il futuro della città le proposte degli imprenditori sono più importanti della volontà dei cittadini, visto che per realizzare il supermercato e 240 appartamenti ha evitato come la peste il confronto pubblico con i grossetani?».