GROSSETO – «Antonfrancesco Vivarelli Colonna è un uomo che apprende rapidamente. Questo è successo con le famose e rivendicate “deleghe ambientali”» affermano i consiglieri provinciali Lorenzo Mascagni, Francesco Limatola, Luca Aldi, Marcello Giuntini.
«Vivarelli ha promosso un ricorso presso la Corte costituzionale che è stato parzialmente accolto e ha fatto tornare in capo alla Provincia le competenze per eseguire controlli, fare multe, riscuoterle e gestire i contenziosi in materia ambientale – prosegue la nota -. Si tratta di aspetti molto marginali. Una rivendicazione di principio senza avere il supporto di una struttura organizzativa adeguata. Le ricadute sono state pertanto negative sulle imprese e sugli interessati causando un rallentamento e una confusione delle procedure dovute dalla duplicazione dei soggetti, Regione e Provincia, e dalla scarsa dotazione di personale. Una scelta sconsiderata costruita per generare elementi critici e addossarli tutti alla Regione Toscana» .
«Nel Consiglio provinciale di ieri (4 luglio), questa strategia è stata replicata. Il presidente della Provincia Vivarelli Colonna pur citando nel documento presentato all’assemblea la richiesta di UPI nazionale di far sottoscrivere ai sindaci del territorio un Ordine del giorno nel quale si ribadisce il ruolo e l’importanza delle Province per i Comuni, è stato protagonista di un’ altra fuga verso l’impossibile. Il documento illustrato dal solerte funzionario all’approvazione dell’assemblea somiglia, infatti, più a un generico indirizzo di revisione della riforma che a una concreta condivisione locale dei problemi gestionali legati al funzionamento delle Province. Nel testo non è presente alcuna preoccupazione rispetto ai compiti attuali delle Province, nessun interesse verso le competenze presenti e non risolte come il PTC, l’edilizia scolastica, l’approvazione del Bilancio il cui termine è scaduto da mesi, l’efficientamento energetico».
«Il governo del quotidiano non interessa Vivarelli e, quindi, lo tralascia. Il suo interesse politico è attratto da un protagonismo che travalica i confini urbani e provinciali per guardare al panorama regionale. È un territorio e una materia – la politica regionale – che però non conosce e, quindi, spesso incorre in errori clamorosi che provocano danni proprio alla collettività che dovrebbe amministrare con più attenzione. Il gruppo di minoranza e opposizione in Consiglio Provinciale nel respingere questi maldestri tentativi demagogici, e ritenendo importante che sia fatta presto chiarezza e trovate soluzioni concrete per stare dalla parte dei cittadini e dei problemi delle Province ha proposto un documento – così come indicato da UPI- di tutti i sindaci che conteneva la richiesta di revisione della Legge Del Rio e lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive con una struttura organizzativa adeguata. Vivarelli ha rigettato ogni proposta di condivisione e confermato il documento presentato. Una scelta che ha avuto l’unico risultato di indebolire la voce della Provincia di Grosseto, rendendola parziale e monotona. Uno splendido isolamento. Il gruppo di minoranza vista l’inutilità del documento esposto dalla presidenza e per stigmatizzare la contrarietà rispetto ai comportamenti impermeabili a qualsiasi dialogo non ha partecipato al voto» concludono Lorenzo Mascagni, Francesco Limatola, Luca Aldi, Marcello Giuntini.