GROSSETO – Quella relativa all’economia civile è una discussione che oggi più di ieri deve vederci tutti protagonisti.
Questo, in estrema sintesi, il grande tema di cui si è parlato oggi alla Fondazione Polo universitario grossetano in occasione dell’incontro “Verso il distretto dell’economia civile Terre Etrusche e di Maremma” organizzato da Fondazione Polo universitario grossetano, Legambiente e Banca Tema.
“La crisi ambientale, sociale ed economica in cui il nostro Paese e l’intera Europa stanno versando – spiegano dalla Fondazione – ci obbligano a percorrere nuove strade che devono necessariamente passare attraverso un’economia intesa come crescita e ispirata ai principi della sostenibilità e alla partecipazione attiva alla vita sociale da parte di cittadini, imprese, istituzioni e comunità locali”.
“Nell’ambito dell’incontro pubblico di questa mattina – continuano -, è apparsa chiara l’urgenza di considerare il mercato un luogo generativo della civitas attraverso la quale costruire comunità sempre più aperte e inclusive, garantire diritti, diffondere benessere, assicurare la tutela delle risorse naturali per il presente e per le future generazioni. In tale ottica, durante l’incontro è stata lanciato il progetto che avvierà la fase costituenda del “Distretto dell’economia civile Terre Etrusche e di Maremma”, il cui obiettivo è quello di sostenere un modello di sviluppo fondato sulla coesione e l’inclusione sociale, la valorizzazione delle competenze e delle risorse delle comunità territoriali, la tutela dell’ambiente, l’innovazione ecosostenibile dei processi produttivi locali. Verranno coinvolti con una logica inclusiva e capillare in questo percorso avviato oggi gli enti locali , le imprese interessate ed i rappresentanti del terzo settore”.
L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Polo universitario grossetano, rappresentato oggi dalla presidente della Fondazione, Gabriella Papponi Morelli; dal circolo Festambiente, rappresentato dal presidente e membro della segreteria nazionale di Legambiente, Angelo Gentili; Legambiente Onlus, rappresentata da Enrico Fontana, responsabile nazionale dell’ufficio economia civile, Alessio Di Addezio, Lorenzo Barucca e Alessandra Viviani, autori del libro “I distretti dell’economia civile, come sviluppare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori”; Banca Tema, rappresentata dal direttore generale, Fabio Becherini.
Tre i principi che secondo i promotori dovranno ispirare il futuro distretto: l’inclusione, ovvero l’apertura a tutte le realtà socio-economiche del territorio; formazione e nuove professionalità in grado da gestire e assecondare le dinamiche territoriali; protagonismo per dar voce alle istanze di innovazione e sostenibilità.
Durante la mattinata, presentato anche il corso di formazione post laurea in Economia civile e innovazione civica dell’Università di Siena, che si terrà a Grosseto dal 16 al 20 luglio, e che si pone come obiettivo principale quello di formare figure altamente specializzate nell’ambito appunto dell’economia civile e capaci di affrontare tutte le sfide del futuro, aprendo laboratori permanenti il cui il capitale sociale dovrà essere l’elemento generativo decisivo. Questo corso rappresenta il consolidamento del successo delle due sessioni di Summer school di ecomonia civile, promossa da Legambiente dal 2017 e che ha portato in Maremma studenti provenienti da tutta Italia.
Gabriella Papponi Morelli afferma che per la Fondazione polo universitario grossetano l’impegno nella promozione del distretto di economia civile rappresenta sicuramente un’opportunità al servizio dei territori e delle comunità di riferimento. Gli oltre sessanta soci fondatori della Fondazione polo universitario rappresentano la forza propositiva che può essere messa in campo. È noto come, attualmente, l’Università sia titolare di tre distinte missioni: quella didattica, quella relativa alla ricerca, e la “terza missione”, che consiste nel trasferire didattica e ricerca in azioni che influiscano sulla qualità della vita dei territori di riferimento. A questo proposito, la Summer School in Economia civile ed innovazione civica è un esempio di come la Fondazione insieme all’Università promuove la “terza missione”.
“L’economia civile – dichiara Angelo Gentili – deve essere considerata una leva prioritaria su cui puntare per fare fronte alle complesse sfide dell’oggi e del domani con cui siamo costretti a fare i conti. Parlo ovviamente delle sfide ambientali ma non solo: davanti abbiamo una grande battaglia sociale da combattere e per vincerla dobbiamo attivare tutti gli elementi di cui disponiamo. Per questa ragione è necessario partire da nuovi presupposti e capire che solo attraverso pratiche di contesto si avrà davvero la possibilità di cambiare le cose. Presentare oggi le premesse per la realizzazione del “Distretto dell’economia civile Terre Etrusche di Maremma” qua, in uno dei luoghi della città per definizione depositario della cultura e della conoscenza, ha un significato ancora più importante”.
“La Maremma ha tutti gli strumenti per diventare un modello di economia civile per l’intero Paese ma per farlo serve l’impegno di tutti, nessuno escluso. Parlo delle istituzioni, certo. Ma anche del terzo settore, delle imprese dei cittadini e dei giovani che in questa fase storica giocano un ruolo cruciale. Quella dell’economia civile è un verbo coniugato al futuro – ha concluso Gentili – e tutti dobbiamo guardare con decisione in questa direzione, ognuno per la propria parte”.
“Banca Tema – dichiara Fabio Becherini – partecipa a questo progetto con grande senso di responsabilità nei confronti della propria comunità di riferimento, consapevole dell’importanza che un Distretto di economia civile può rappresentare su un territorio come il nostro, per costruire comunità aperte e inclusive, garantire diritti, diffondere benessere e assicurare la tutela delle risorse naturali per il presente e per le future generazioni. L’obiettivo che ci poniamo è quello di rendere questo progetto un laboratorio permanente di accrescimento del capitale umano, di creazione di nuovo lavoro e di salvaguardia del patrimonio ambientale. Poter avviare oggi la fase costituenda del “Distretto dell’economia civile Terre Etrusche e di Maremma” è per noi una grande soddisfazione e ci impegneremo, assieme agli altri soggetti coinvolti, per farci portavoce di un modello di sviluppo fondato sulla coesione e l’inclusione sociale, la valorizzazione delle competenze e delle risorse delle comunità territoriali, la tutela dell’ambiente, l’innovazione ecosostenibile dei processi produttivi locali”.