GROSSETO – «La Cgil – dichiara Salvatore Gallotta, segretario generale della Funzione pubblica – è da sempre un sindacato che coniuga riformismo e intransigenza sul rispetto delle regole e dei lavoratori. Coerentemente con il nostro Dna, ci saremmo aspettati la stessa correttezza da parte dell’assessore Cerboni nelle relazioni sindacali, rispetto alla fase prevista dalla legge relativamente alla contrattazione sindacale di secondo livello.
Per questo non abbiamo fatto polemiche preventive, ma ci siamo limitati a inviargli una nota circa l’inopportunità di convocare direttamente i dipendenti, che hanno risposto in 80 su 500, per scavalcare le proposte che avevamo già avanzato al dirigente comunale. Come prevedono le norme vigenti e le leggi.
Per questo come sindacati, pur invitati come gesto riparatore, educatamente, abbiamo assistito alla riunione convocata nonostante avessimo chiesto di evitarla e rinviarla.
Considerato l’atteggiamento dell’assessore Cerboni – che nell’assemblea ha blandito il sindacato e sulla stampa recita la parte del “duro” – non ci rimane che prendere laconicamente atto del suo comportamento. Ha voluto la guerra e guerra avrà. A noi preme solo chiarire di chi è la responsabilità, null’altro.
L’assessore Cerboni è evidentemente di quei politici che invocano la legge solo quando è a proprio vantaggio, e che la ignorano quando intravedono la possibilità di svolgere un ruolo che non gli compete ma che ritengono gli porti consenso. Si chiama populismo istituzionale, e disprezzo del galateo nelle relazioni sindacali. Nel tentativo di saltare e delegittimare la rappresentanza sindacale.
Tutta roba già vista che non ci impressiona: gli assessori passano, il sindacato rimane. Non a caso oggi abbiamo 5,5 milioni di iscritti.
A questo punto non c’è moto da dire. Come Fp Cgil continueremo il lavoro avviato alcuni mesi fa nel luogo deputato (Commissione Trattante) con il dirigente preposto, al fine di concludere il contratto decentrato e giuridico, dopo averlo sottoposto ai lavoratori tutti. Ma procederemo a denunciare l’assessore Cerboni per comportamento antisindacale e mancato rispetto della legge sulla contrattazione di secondo livello (art. 28). Magari aspettandoci anche una “spintanea” raccolta di firme pro assessore fra i dipendenti.
Peccato, però. Che le smanie di protagonismo di un singolo danneggino corrette relazioni sindacali in un Ente con circa 500 dipendenti, determinante per la qualità della vita di tutti i grossetani».