GROSSETO – «Ci risiamo! Nel corso degli anni abbiamo prodotto statistiche e studi sempre suffragati da autorevoli fonti per dimostrare che l’insediamento della Gdo, la Grande distribuzione organizzata, nella città di Grosseto ha raggiunto livelli di saturazione» a parlare è Confesercenti Grosseto. «Lo abbiamo fatto anche nei mesi scorsi quando per la prima volta emerse la notizia della variante anticipatoria che interessava via Scansanese con un nuovo insediamento a marchio Conad ed un altro impianto di distribuzione di carburanti. L’assessore all’urbanistica rispose alle nostre considerazioni dicendo che non avevamo capito e con le sue parole rassicurò Confcommercio; ma non noi che ritenevamo di aver capito bene. E l’inserimento all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale dell’adozione di questa variante lo dimostra e ci preoccupa enormemente».
«In quell’area sono già presenti più supermercati di cui uno proprio in via Scansanese, inoltre la vicina via Liri rappresenta una delle poche vie commerciali ben servite della città di Grosseto. Che bisogno c’è di una nuova previsione commerciale? Grosseto è il capoluogo di una provincia dove il reddito pro capite è sceso rapidamente, un invecchiamento della popolazione che per ovvie ragioni non può far registrare un aumento dei consumi, senza contare che le scelte compiute in questa città hanno ripercussioni anche nei territori dell’entroterra. Scelte che pesano enormemente sul commercio di vicinato che continua un’inarrestabile chiusura di attività sottraendo servizi, relazioni sociali, cura e sicurezza dei luoghi, oltre ad inoccupati. Questa scelta porterà un ulteriore aggravio di questa situazione: anche rispetto alla tenuta dei posti di lavoro esistenti nello stesso settore».
«Le stesse considerazioni valgono per la previsione di un altro impianto di distribuzione di carburanti la cui rete è già in forte sofferenza a causa del calo degli erogati che ad oggi nella città di Grosseto sono ormai concentrati sui due poli legati alla grande distribuzione – continua l’associazione di categoria degli esercenti -. Il commercio deve stare a pieno titolo nelle riflessioni sulle idee di sviluppo di questo territorio ed invece, a parer nostro, le scelte vanno in direzione che nulla hanno a che vedere con il futuro e con le strategie di più lungo termine; strategie che, per guardare al futuro, sono necessarie. In molte città, italiane e non, le strategie guardano ad uno sviluppo green, rispettoso dell’ambiente e della sostenibilità impegnando in queste scelte i saperi e le competenze che le giovani generazioni potrebbero mettere a disposizione piuttosto che vederli scappare dalla realtà grossetana. Ma sembra impossibile mettere tutto in sequenza con ordine, con impegno, con una strategia appunto».