GROSSETO – «Sono qui dalle 7.51, sono le 10, e ho ancora 20 numeri avanti a me». Erano molte, questa mattina, le persone in attesa al centro analisi dell’ospedale Misericordia. Un’attesa più lunga del solito. «Mio padre ha 88 anni e abbiamo il numero 80, praticamente abbiamo ancora 60 persone davanti». «Sono arrivata alle 8.26, alle 10.30 ho un appuntamento di lavoro e so già che non riuscirò ad esserci».
«Vengo ormai da tre mesi, piuttosto spesso – racconta un giovane uomo -, e questa situazione non l’ho mai trovata». «Vengo ogni quattro mesi, ed ero sempre riuscito ad andare al lavoro in orario, prima d’ora» gli fa eco un altro signore. «Ero andata alle 7.30 in via Don Minzoni e mi hanno mandato qui. E ancora sto aspettando».
Se la parte dell’accettazione è estremamente rapida, quella dell’attesa per il prelievo si è rivelata particolarmente lenta. «Poche le postazioni a fare i prelievi. Due sole in principio, poi tre ma la terza più “ballerina” a vedere quel che passava sul monitor», poi ci sono tante priorità (coloro che devono fare controlli frequenti, ogni tre-quattro giorni, e che passano per primi). Dicono che il lunedì siano di più. «E allora – chiede un utente – perché non aumentare il numero delle postazioni prelievi in questa giornata?».
Esasperata una signora è salita anche a protestare all’Urp. Dopo poco due medici, due dottoresse, sono uscite a spiegare la situazione «Questa mattina una persona non si è presentata al lavoro (probabilmente per malattia ndr) – ha raccontato la dottoressa – e quindi siamo stati con una postazione in meno. Mi sono preoccupata di sostituirla e adesso abbiamo quattro postazioni funzionanti, per cui le operazioni si stanno sveltendo». Sembra che la segnalazione sulla dipendente assente sia stata data subito, ma solo alle 9.30 sia stata inviata la sostituta.
«Mia moglie ha il 51A, e stanno facendo il 66A, quanto dobbiamo attendere ancora?» lamenta un uomo. Ad essere criticato anche il sistema: «Magari una postazione delle tre potrebbe essere dedicata anche a chi ha la lettera A (la P è dedicata a chi ha priorità), così da smaltire anche le “analisi comuni” c’è chi deve andare al lavorare o persone che stanno male pur non avendo la priorità: una signora con problemi respiratori che deve prendere il cortisone, ad esempio, o un’altra che è entrata con il deambulatore, insomma non si può perdere l’intera mattinata per un prelievo, poi ci si chiede perché la gente si rivolga al privato, forse perché il sistema non funziona».