MASSA MARITTIMA – Il sistema di emergenza urgenza della Asl Toscana sud est nelle Colline Metallifere potrà contare su un’automedica in più: un servizio fondamentale per la salute degli abitanti della zona, che insieme all’attività di quella di Follonica completa e garantisce la copertura medica di tutto il territorio.
Con l’arrivo dell’automedica a Massa Marittima, che si occuperà in particolare di coprire l’emergenza nella parte dell’entroterra, il soccorso diventa più veloce e ancora più efficiente.
In base al percorso del trauma maggiore, una volta che un paziente non necessita più della presenza del medico e dell’infermiere, le due risorse possano essere subito reimpiegate in interventi più critici. Infatti, non trasportando il paziente, questo mezzo è in grado di arrivare velocemente sul posto, trattare il paziente e inviarlo con l’ambulanza o con Pegaso, al centro più idoneo, per poter recarsi subito nel luogo di un altro intervento. Quindi se si registrano due codici rossi in contemporanea, il personale dell’automedica si può separare e agire in modo autonomo: l’infermiere rimane nel primo incidente e il medico si sposta nel secondo. Il personale infermieristico è adeguatamente formato per rispondere a queste situazioni. Tutto ciò sarebbe impensabile se i due professionisti stessero entrambi sull’ambulanza, come accadeva prima.
Un mezzo veloce, in un sistema flessibile e integrato, con la centrale 118 Siena – Grosseto che dirige la rete clinica tempo dipendente, rappresenta una combinazione vincente che, è dimostrato, consente di salvare la vita.
Secondo il modello prevalente nelle tre province della Asl Toscana sud est, il servizio di emergenza territoriale nelle Colline Metallifere costituirà una rete di soccorso composta da mezzi che si integrano tra di loro, tra cui: ambulanze blsd, ovvero con defibrillatore a bordo e soccorritori avanzati, ambulanza infermierizzata, con a bordo l’infermiere, due automediche, composte da infermiere e medico, oltre all’elisoccorso che opera su tutta la Sud est.
Il fattore tempo, insieme alla capacità di assistere rapidamente la persona colpita, è determinante in ogni caso di emergenza, ma diventa ancora più discriminante nel caso di intervento per patologie tempo dipendenti (ictus, arresto cardiaco, infarto, grande trauma, sepsi). Infatti ogni minuto che trascorre dall’evento infausto, le possibilità di recupero diminuiscono del 10%, ma già dopo 5 minuti, anche se la vita si riesce a salvare, il rischio di riportare lesioni cerebrali gravi è elevato.
“L’arrivo dell’automedica a Massa Marittima con il completamento poi a Orbetello, è il mantenimento della parola data nel 2018 per le automediche sul territorio grossetano. Con Castel Del Piano al prossimo turno, l’Azienda ha mantenuto la promessa data.” – dichiara il dottor Massimo Mandò, direttore dipartimento emergenza urgenza della Sud Est.
L’automedica stazionerà all’ospedale Sant’Andrea di Massa, permettendo al personale di turno, quando non impegnato nell’emergenza territoriale, di supportare il pronto soccorso. Per il momento l’automedica è prevista nelle 12 ore diurne, ma l’azienda conta di estendere il servizio anche durante la notte. Il quadro organizzativo che si prospetta riprende il modello già operativo in altre realtà della Sud esd, dove ha portato notevoli vantaggi in termini di qualità e tempestività della risposta assistenziale ai bisogni dei pazienti in emergenza.
“Il buon funzionamento del servizio di emergenza sul territorio è per noi una priorità – spiega Marcello Giuntini, sindaco di Massa Marittima – Con l’arrivo dell’automedica si aggiunge un altro tassello al suo potenziamento nell’interesse di tutta la popolazione della zona”.
“Si tratta di un altro passo avanti per garantire la sicurezza dei cittadini e l’efficienza dei servizi – commenta Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo e presidente della conferenza Aziendale dei sindaci della Usl Toscana sud est – perché questo nuovo mezzo garantisce la possibilità di far giungere i professionisti nel luogo dell’emergenza, più velocemente, facendo sì che medico e infermiere siano presenti dove effettivamente c’è bisogno di loro”.