GROSSETO – Assemblea con pochi ma determinanti argomenti all’ordine del giorno quella che stamani ha visto riunito il direttivo della Camera del lavoro di Grosseto. «In quest’occasione – spiega il segretario generale, Claudio Renzetti – abbiamo prima di tutto approvato un ordine del giorno a sostegno dell’operato della Ong Sea Watch e alla scelta della comandante Carola Rackete di portare in salvo nel porto di Lampedusa i 42 migranti a bordo della nave Sea Watch 3, dopo essere rimasti in alto mare pe 14 giorni».
«Siamo con loro – riporta l’ordine del giorno approvato all’unanimità – perché è insopportabile questo braccio di ferro che sacrifica le vite a logiche elettorali, politiche, economiche e finanziarie. Siamo con loro perché il divieto di assicurare la salvezza è frutto di una legge sbagliata, disumana e senza scrupoli».
«Questo non era il momento di restare in silenzio – continua Renzetti -, ma di stare in campo con una resistenza attiva per contrastare la deriva razzista e xenofoba alla quale non dobbiamo e non vogliamo abbandonarci. Per questo la Cgil di Grosseto si impegna a sostenere il carico economico di una eventuale sanzione contro la capitana della Sea Watch 3 e il suo equipaggio».
La riunione del direttivo della Cgil aveva altri punti in agenda, come l’approvazione del bilancio consuntivo dell’organizzazione, ma soprattutto gli indirizzi operativi per l’azione sindacale dei prossimi mesi.
«Abbiamo deliberato – aggiunge il segretario – significative modifiche organizzative perché è cambiato il contesto socioeconomico, e noi come Cgil dobbiamo adattarci. Purtroppo il mondo del lavoro è tornato agli anni 50, con una frammentazione che indebolisce i lavoratori che si ritrovano più isolati. Per questo abbiamo deciso di virare il nostro modello organizzativo/operativo per essere sempre più un “sindacato di strada”, impegnato nella contrattazione a tappeto e ad essere presente dove il lavoro è più precario, frammentato e privo di tutele».
«Stiamo mettendo a punto – aggiunge Renzetti – un dossier sull’abuso dei tirocini e dei contratti di apprendistato, che ci risulta in continua espansione soprattutto in alcuni comparti del nostro tessuto economico. Quello a cui stiamo assistendo, infatti, è un sistematico utilizzo improprio e distorto di strumenti legittimi, nati per garantire la formazione professionale e l’avvio al lavoro. Ai quali si ricorre continuamente per fruire degli sgravi contributivi o per le agevolazioni, illudendo le persone che possano accedere a successive forme di stabilizzazione e assunzione a tempo indeterminato».
«Insomma – conclude il segretario della Camera del lavoro – ci caratterizzeremo sempre di più per il contrasto alle forme di sfruttamento del lavoro, all’elusione contributiva, al caporalato e all’utilizzo distorto di forme contrattuali distorte».