GROSSETO – L’auditorium della nuova struttura ospedaliera di Grosseto, a partire dalle 9 di venerdì 28 giugno, sarà la sede del convegno “Bellezza e complessità del progetto ospedaliero – Il nuovo polo chirurgico di Grosseto”. Il simposio, organizzato dalla Siais (Società italiana dell’architettura e dell’ingegneria per la sanità) e dall’Anmdo (Associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere) col patrocinio dell’Azienda Usl sud est, Comune, Provincia e Regione Toscana, oltre che degli Ordini di architetti, ingegneri e medici, vuole approfondire le tematiche tecnico-architettoniche e organizzative della nuova opera da poco inaugurata, che si pone in modo originale nel panorama delle nuove realizzazioni sanitarie nel nostro paese.
Il convegno vede come responsabili scientifici Daniela Pedrini, presidente nazionale Siais, Riccardo Antonelli, dirigente del Dipartimento tecnico Usl Grosseto, e Alessandro Lenzi, già dirigente del Dipartimento tecnico Azienda Usl Grosseto, i quali parteciperanno attivamente al convegno.
La struttura, di circa 90mila mc e 20mila mq su quattro piani, è costata poco meno di 30 milioni per la sola parte muraria e più di 50 milioni se si sommano tutti i costi, comprensivi anche di 12 milioni di nuove attrezzature biomediche d’ultima generazione e di tre milioni arredi. Ospita, oltre ai nuovi spazi per convegnistica col nuovo auditorium, tutto il polo chirurgico del P.O. Misericordia con 14 nuove sale operatorie di cui due ad alte prestazioni, 32 posti letto per 4 nuclei di terapia intensiva e post intensiva, 120 posti letto di degenze chirurgiche ad 1 o 2 letti con bagni finestrati. E’ stata ultimata in circa 4 anni per la parte muraria senza aggravio di costi sul preventivato e con un minimo slittamento sui tempi previsti. I costi della realizzazione sono stati molto contenuti, posizionandosi ben sotto i costi standard previsti in letteratura per tali realizzazioni.
Il nuovo polo chirurgico è il frutto, oltre che delle competenze tecniche e architettoniche di un importante gruppo di professionisti esperti in architettura sanitaria, della somma di esperienze, idee e passioni di un team di tecnici interni all’Azienda sanitaria che ha svolto “in house” tutte le parti possibili nella complessa operazione: oltre alle funzioni di RUP, il progetto preliminare, la sicurezza in fase di esecuzione, la direzione dei lavori. E quale possa essere il rapporto più proficuo tra tecnici interni alle ASL e liberi professionisti esterni nelle realizzazioni di grandi e complesse opere come gli ospedali, sarà un altro tema affrontato nel Convegno.
Contribuisce alla qualità e originalità dell’intervento anche l’attenzione per il coinvolgimento della cittadinanza ricercata anche nelle fasi della costruzione. Questo sia per la creazione – tramite un bando di donazione di quadri, sculture e fotografie – di una collezione permanente di opere d’arte all’interno degli spazi del nosocomio, sia per la proposta di realizzare una stazione d’arrivo per biciclette all’entrata del nuovo plesso che favorisca la mobilità dolce, rendendo la nuova realizzazione portatrice di salute anche a livello di qualità dell’aria e sana attitudine al movimento dei suoi cittadini.
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