MASSA MARITTIMA – “Finita la festa, gabbato lo santo. Sarebbe questa la frase che più si addice alla circostanza. In effetti l’iperattività che ha contraddistinto l’amministrazione comunale nel periodo precedente alle votazioni del 26 maggio si è spenta facendo ritornare le cose nella normalità poiché l’obiettivo è stato raggiunto”. A scriverlo è Luciano Fedeli, Uniti per il Bene Comune di Massa Marittima.
“Certo quelle grandi manovre erano funzionali a raccogliere consensi elettorali ed ora, confermata il 26 maggio la guida del comune, che necessità ci sono di fare, questo almeno sino alla prossima tornata. Così ora non ci resta che attendere le promesse come l’arrivo della teleferica, le villette alle Coste, il nuovo supermercato, mentre staremo a guardare quali saranno le sorti dell’ospedale, la privatizzazione del Falusi, gli affidamenti di pezzi di lavoro a ditte esterne, il completamento della strada Massa – Follonica, cosa sarà del Lago dell’Accesa e molto altro ancora”.
“Ai massetani – insiste Fedeli – l’onore di stare a guardare, magari lamentandosi, criticando aspramente in piazza, sui social, magari facendo qualche giornalata ma la scelta è stata questa anche se non convinta ma l’esito del voto è chiaro per cui lamentarsi ora è pressoché inutile. Nel frattempo insieme alle grandi questioni c’è tanto da fare che rischia di andare nel dimenticatoio come nei precedenti 5 anni. Tanto per citare alcuni titoli: alla Pesta quel fosso da ripulire prima che l’acqua decida di scorrere nelle abitazioni, il depuratore promesso lo scorso mandato e cancellato dopo le elezioni, la telefonia mobile”.
“A Tatti – prosegue – la pista polivalente sulla quale i laboriosi cittadini delle associazioni della bella Tatti avrebbero deciso – come per Valpiana – di finanziarne il totale recupero. Sempre a Tatti quel fatiscente e pericolante mattatoio sul braccio di Meleta, completamente accessibile e arredato da temporanei inquilini di passaggio. A Prata altro monumento storico fatiscente e pericoloso, accessibile perché privo di porte e improvvisato come magazzino contornato di vegetazione spontanea come quello di Tatti, in completa armonia con molte parti della frazione invase da erba, buche e muri sconnessi. A Niccioleta gli edifici a servizio della ex miniera recuperati con ingenti investimenti e completamente inutilizzati, rischiano che il degrado già iniziato li riporti al precedente abbandono”.
“Si arriva – ricorda l’esponente di Uniti per il Bene Comune – poi a Massa dove il verde e la storia non mancano basta guadare la Torre del Candeliere per rendersi conto di quanto l’amministrazione tenga al proprio patrimonio e alla tutela del verde pubblico o fare un giro per via dei Bastioni. La prossima iniziativa potrebbe chiamarsi La Torre – la Luna e l’erba dell’orologio. L’elenco sarebbe lungo e potrebbe proseguire su Ghirlanda e Capanne dove cittadini di buona volontà provvedono alle manutenzioni ordinarie come il taglio dell’erba ed altri lavoretti, imitando i Tatterini che riparano pure i marciapiedi o i Pratigiani che, armati di decespugliatori, cercano di contrastare l’invasione di capperi, graminacee varie con annessi ospiti come insetti e ratti. In compenso si pensa di costruire nuove scuole con un linguaggio che va oltre il politichese con il quale la maggioranza si è destreggiata tra i forse, si vedrà il prossimo anno, intanto siamo al 48° e 50° posto, quindi se la fortuna ci assiste, ma non è detto, costruiremo nuovi edifici e magari lasceremo, come è successo a Prata per le ex scuole medie per anni, in stato di abbandono. Le scuole esistenti che, probabilmente, sarebbero ancora funzionali resteranno altre cattedrali in abbandono. Ma questo è un film, come la teleferica, ha tutto da essere verificato”.
“Questa è l’immagine che la nostra lista ha del nostro comune – conclude – chi vuole può godersi le foto che parlano da sole. Aspettare altri 5 anni con le prossime elezioni per rivedere muoversi qualcosa è forse troppo per il comune di Massa, tutto e i suoi cittadini e rischia di far morire un territorio che è già in coma”.