FOLLONICA – Campo Cangino, entro un mese nuovi interventi di abbattimento delle emissioni odorigine. Oggi (18 giugno) si è tenuto un proficuo incontro tra i vertici di Acquedotto del Fiora e l’amministrazione comunale di Follonica in merito alle problematiche dell’impianto di depurazione a servizio della città. Tale struttura è da tempo sotto osservazione da parte del gestore, impegnato in questi mesi a indagare le possibili cause delle maleodoranze avvertite nel quartiere di Cassarello.
“AdF è stato costretto a intervenire urgentemente per effettuare modifiche strutturali all’impianto, necessarie alla sua immediata messa in sicurezza – spiega l’amministratore delegato Piero Ferrari –. Si è trattato di modifiche inderogabili, effettuate anche all’insaputa dell’amministrazione comunale di Follonica e su cui essa non avrebbe potuto porre un veto, poiché necessarie ad evitare problematiche serie”.
Il depuratore di Campo Cangino infatti risale ai primi anni Ottanta: essendo stato costruito con una tecnologia ormai superata, non è stato possibile sostituire alcune valvole che consentivano lo sfiato dei gas prodotti dal sistema anaerobico. Per evitare quindi il rischio di una esplosione della sezione, come accaduto negli anni Novanta al depuratore di Grosseto, AdF ha trasformato il digestore anaerobico in una sezione di accumulo areato di fanghi. Proprio tale sezione, potrebbe essere all’origine delle emissioni odorigine avvertite in questi mesi dalla popolazione. Praticamente il digestore è stato aperto.
“Avevamo già in programma una serie di interventi finalizzati all’abbattimento delle maleodoranze, ovvero la copertura di un canale di trasporto fanghi e un sistema più flessibile di areazione pensato proprio per tale scopo – aggiunge Michela Ticciati, responsabile Gestione Operativa AdF – Si tratta di lavori che abbiamo deciso di anticipare con urgenza e che saranno realizzati entro un mese”.
“AdF continuerà l’attività di monitoraggio portata avanti nei mesi scorsi, per accertare se le emissioni sono causate solo dall’impianto di depurazione o vi sono altre concause – conclude Ferrari – Intanto apriremo un tavolo di confronto con tutti gli enti interessati per programmare un rinnovamento dell’impianto con tecnologie più avanzate”.