SCARLINO – Che fosse stata una vittoria storica quella di Francesca Travison, neoeletta sindaca del Comune di Scarlino con una coalizione di centrodestra, dopo 59 anni di governo del centrosinistra, è senz’altro un dato di fatto. A un tale risultato non era arrivata neanche la parlamentare Monica Faenzi nelle elezioni del 2014.
La nuova legislatura, però, parte subito con il mal di pancia e una frattura politica all’interno della maggioranza. La notizia arriva questa mattina direttamente dal primo consiglio comunale.
In un comune come Scarlino, dove dopo decenni il centrosinistra ha perso le elezioni sopratutto per lotte intestine e divisioni interne, non significa necessariamente che il quadro politico sia destinato a procedere sulla stessa via del passato, ma il punto di partenza della nuova amministrazione è da considerarsi comunque una spaccatura importante.
Rottura nella maggioranza – Ma cosa è successo? Questa mattina, in sala consiliare Francesca Travison ha presentato ai cittadini e alla stampa la squadra dei suoi assessori (leggi: ULTIM’ORA – Ecco la squadra di Travison: tutti gli assessori di Scarlino) in occasione del primo consiglio comunale della nuova amministrazione. Nella sua cerchia di lavoro più stretta troviamo quindi i quattro assessori Luciano Giulianelli (Forza Italia), che sarà anche vicesindaco con delega ai lavori pubblici, attività produttive, energie rinnovabili e politiche sociali. A seguire Michele Bianchi (civica) per la cultura, la pubblica istruzione, le politiche giovanili e il personale; Letizia Canepuzzi (civica) per l’agricoltura, caccia e pesca, bilancio, associazionismo, finanziamenti, demanio marittimo e Silvia Travison (civica) al turismo, eventi, pari opportunità e decoro urbano mentre la prima cittadina tiene le deleghe alle bandite, all’ambiente, al patrimonio, alla sanità e alle partecipate.
Nessun assessorato quindi per l’esponente di Fratelli d’Italia, Paolo Raspanti (foto sopra), che di conseguenza ha deciso di uscire dalla coalizione per formare il gruppo consiliare a sé stante “Fratelli d’Italia” di cui lui stesso sarà capogruppo e che «non intende votare alcun atto politico della maggioranza».
«Con profondo rammarico – spiega Raspanti -, comunico la mia decisione ma questa è una situazione insostenibile per Fratelli d’Italia. Come forza politica invitata a sostenere la lista “Scarlino Può” abbiamo messo cuore, faccia e impegno per raggiungere questo traguardo, fino a poco tempo fa, ritenuto impensabile. Il mio partito ha avuto uno straordinario successo alle elezioni europee e quindi per noi incomprensibile la scelta del sindaco di tenerci fuori dal governo del paese. E’ una questione di principio – prosegue -, di rispetto e di considerazione nei confronti nostri e dei cittadini che ci hanno votato. Il nostro lavoro non è certo stato inferiore a quello degli altri schieramenti. A Scarlino siamo all’opposizione da sempre e abbiamo lavorato contro tutti quindi non ci impensierisce continuare su questa strada. Certo, resta il rammarico per un lavoro che poteva e doveva essere di squadra».
«Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno – è la risposta chiara e secca di Francesca Travison -. Le necessità dei partiti non mi riguardano, quindi per le poltrone si può andare da un’altra parte. Qui si lavora per il bene del paese. Chi vuole le poltrone – ribadisce una seconda volta – vada da un’altra parte. Io ho scelto con il cuore e con determinazione le persone più competenti della mia squadra, quindi per me è finita qui».