GROSSETO – La Fillea Cgil di Grosseto parteciperà al presidio presso piazza Montecitorio a Roma. Domani la maggioranza parlamentare approverà i provvedimenti inerenti il decreto legge 18 aprile 2019, n. 32, più conosciuto come ‘sblocca cantieri’.
“Denominato dalla nostra organizzazione lo ‘sblocca porcate’ – scrivono, in una nota, dal sindacato -. A nostro avviso ci saranno serie ripercussioni sui lavoratori e lavoratrici degli appalti per quanto riguarda la sicurezza e la corretta applicazione del contratto. Questi provvedimenti fanno fare un passo indietro dal punto di vista normativo, del rispetto delle regole, della qualità dell’appalto e della sicurezza sul lavoro. Diciamo NO ad un provvedimento che non sblocca nulla. Diciamo NO al ritorno al massimo ribasso. Diciamo NO alla liberalizzazione del subappalto nei consorzi ed all’aumento della percentuale negli altri casi”.
“La diminuzione – continua la nota – della spesa della sicurezza, che finirà nella spesa complessiva, rischia di peggiorare la già allarmante situazione. Siamo tornati a morire come 50 anni fa. Come sindacato ci rivolgiamo ai rappresentanti territoriali parlamentari affinché
capiscano il problema ed il nostro giustificato allarme, e possano adoperarsi al fine di bloccare un testo che crea un peggioramento nella vita dei lavoratori che rappresentiamo. Non staremo con le mani in mano, abbiamo avviato un confronto per arrivare alla firma di un protocollo con l’Ispettorato nazionale del lavoro di Grosseto per monitorare la corretta applicazione contrattuale negli appalti. Inoltre già da tempo con la Ausl della provincia di Grosseto, nei cantieri di medie-grandi dimensioni, facciamo protocolli sulla sicurezza”.
“In ultima istanza – concludono dal sindacato -, al fine di monitorare la situazione complessiva, il Comitato paritetico territoriale per la sicurezza in edilizia aumenterà le visite in cantiere, si metterà a disposizione e incentiverà il rispetto delle normative sulla sicurezza.
Lotteremo contro questi provvedimenti che portano avanti solo accordi politici per modifiche e sospensioni del codice degli appalti. A nostro avviso il proseguo del Governo non può passare sulle pelle dei lavoratori”.