GROSSETO – “Nonostante gli incontri tenuti con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, ad oggi non è stata conclusa la procedura necessaria per applicare le deroghe sui contratti a tempo determinato nelle località turistiche – spiegano da Confcommercio Grosseto -. Il risultato, se questa firma non ci sarà a breve, è che tanti lavoratori stagionali del settore terziario, esclusi pubblici esercizi e settore turismo, impiegati nei mesi estivi, quest’anno rischiano di rimanere a casa, perché molte imprese della nostra provincia saranno costrette a fare il turnover del proprio personale”.
“A livello nazionale – spiega l’associazione di categoria – il legislatore e le parti sociali hanno inteso tenere conto delle attività stagionali e conseguenti necessità di implementare la forza lavoro, sottoscrivendo la possibilità di deroghe sui contratti a tempo determinato, sulla durata, sulle limitazioni quantitative, sugli intervalli temporali e sui rinnovi o proroghe, con l’articolo 66 Bis del CCNL terziario del 30 marzo 2015, ribadito poi con il verbale di intesa del 17 aprile 2019, nelle località a prevalente vocazione turistica. Pertanto, è stato demandato ai contratti collettivi territoriali, da sottoscrivere tra le associazioni datoriali e quelle dei lavoratori, l’individuazione delle suddette località”.
“Abbiamo chiesto ai sindacati già da gennaio di procedere con l’accordo territoriale – continua Confcommercio – ma, nonostante una prima impressione di apertura e le continue sollecitazioni da parte nostra, ad oggi non ci sono novità. Non riusciamo veramente a comprendere questa differenza di posizioni tra il livello nazionale degli stessi sindacati, che ha sottoscritto CCNL e Verbale di intesa, e quello territoriale, della provincia di Grosseto”.
“Vogliamo chiarire, una volta per tutte, che la nostra intenzione è quella di garantire ai dipendenti stagionali la possibilità di essere richiamati dallo stesso datore di lavoro dell’anno precedente – concludono da Confcommercio Grosseto –. Vogliamo quindi sperare che, anche se con ritardo, i sindacati rompano gli indugi e si sblocchi così la situazione”.