GROSSETO – «I risultati delle consultazioni elettorali di domenica parlano chiaro e raccontano la storia di un Paese in cui, seppure con non poca difficoltà, il Partito democratico sta cercando di fare fronte all’ondata di populismo in cui la destra estrema sta tentando di trascinare l’Italia, soffiando sul vento della paura» afferma il segretario provinciale del Pd Gesuè Ariganello.
«Certo, la strada è davvero ancora molto lunga da fare – prosegue -: i dati relativi alle europee, pur consentendo al Partito democratico di diventare la seconda forza politica e dunque l’unica vera alternativa alla Lega e al Governo giallo-verde, non sono affatto confortanti e descrivono un’Italia in cerca di una guida capace di portarla fuori dalla crisi economica, sociale e culturale in cui si trova. E se è vero come è vero che la Lega ha raggiunto numeri importanti in angoli della Toscana in cui fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile anche solo ipotizzare uno scenario del genere, è altrettanto vero che la nostra Regione ha dimostrato di essere un baluardo di democrazia e l’unica ancora orgogliosamente a sinistra».
«Quella del 26 maggio, pertanto, deve essere considerata una nuova partenza per un Partito Democratico che ha estrema necessità di continuare a lavorare in maniera unitaria e condivisa, mettendo da parte tutto ciò che non serve e che purtroppo in passato ci ha portati a perdere la fiducia dei cittadini. Stiamo scrivendo una nuova pagina che di certo non sarà priva di ostacoli e difficoltà ma che sicuramente sarà in grado di rappresentare l’unica vera alternativa per un’Italia che oggi più che mai ha estremamente bisogno di guardare al futuro, elaborando proposte per rispondere alle sfide che ci troviamo di fronte e che non sono più procrastinabili».
«Questa riflessone trova ragione nel risultato delle amministrative che, anche in questo caso, seppure con non poche criticità, ha dimostrato che l’azione positiva di governo dei territori viene riconosciuta e premiata dai cittadini – prosegue Ariganello -. Penso a Massa Marittima, Follonica, Santa Fiora, Arcidosso, Monterodondo Marittimo, Montieri e Roccastrada. Positive anche vittorie come quelle di Seggiano, e Sorano oltre alle altre realtà civiche con cui potremo dialogare come Cinigiano, Civitella Paganico e Castell’azzara».
«Questo scenario, tra l’altro in controtendenza con quello delle europee, fa ben comprendere come i cittadini abbiano voglia di ristabilire quel rapporto di fiducia con il partito e con la sinistra che purtroppo negli ultimi anni si è indiscutibilmente sfilacciato e sottolinea ancora una volta come, laddove il partito è localmente radicato e lavora bene, sia possibile costruire classe dirigente e affermarsi con forza, sostenendo i sindaci e accompagnandoli verso la vittoria – continua -. Ciò purtroppo non è accaduto nei Comuni in cui tale supporto è venuto meno o non si è focalizzato bene l’obiettivo, costringendoci a cedere il passo».
«Una cosa è certa: per rafforzare il partito è necessario ripartire dai territori e dal radicamento, continuando a lavorare come abbiamo fatto in questi anni e cercando di costruire politiche sempre più inclusive e capaci di tornare a rappresentare un punto di riferimento per le comunità non solo a livello locale ma anche sul piano politico nazionale, impegnandoci nella ricostruzione del partito nei luoghi in cui le cose non sono andate bene o dove addirittura il partito è stato del tutto assente o inconsistente. Concludo con un appello: basta con la logica del partito-corrente. Gli elettori grossetani hanno dimostrato che quando c’è un progetto serio e inclusivo si vince. Replichiamo questo modello in ogni luogo e con ogni mezzo e torniamo a vincere. Il mio ringraziamento va infine ai candidati di Castel del Piano, Capalbio e Scarlino che, nonostante il risultato delle urne, saranno parte del cambiamento di cui la nostra provincia e il Paese hanno estremamente bisogno».