CASTEL DEL PIANO – «Nel programma della lista “Per un comune di tutti, Michele Bartalini Sindaco ”, di Castel del Piano, nella sezione “servizi” leggo: “Il progetto di ampliamento della casa di riposo Vegni è pressochè concluso; attiveremo un raccordo sempre più stretto con gli amministratori di quella struttura, evitando fughe in avanti non programmate o concordate» a parlare è Giovanni Spinetti, presidente della Asp Vegni.
«Il rispetto che ho per le istituzioni – precisa Spinetti – mi porta a rendere pubblico questo mio intervento a dopo la chiusura delle urne e prima di sapere chi si sarà affermato come nuovo sindaco di Castel del piano. E’ nostra opinione infatti, suffragata dagli episodi succedutisi negli anni quali l’ammanco finanziario e le continue dimissioni dei presidenti, che l’amministrazione comunale a cui compete la gestione dell’ente abbia delegato senza controlli e verifiche periodiche sull’andamento e sull’organizzazione interna creando di fatto le condizioni per una cadente gestione dell’ente. Ricordiamo che a favore dell’ente medesimo questa amministrazione comunale ha elargito le sue fideiussioni bancarie per potere addivenire a un mutuo capace di risanare la situazione debitoria e all’ampliamento appena concluso».
«In quanto scritto – sottolinea il presidente -emergono falsità, imprecisioni e una non conoscenza quasi totale della realtà “Vegni”. La casa di riposo Vegni è di proprietà e autonoma gestione dell’Asp Vegni. Le Asp nascono con la legge regionale toscana 43/2004 e hanno autonomia contabile, tecnica e gestionale. Il consiglio di amministrazione dell’Asp Vegni è nominato dal sindaco di Castel Del Piano, il comune “esercita la vigilanza e il controllo dell’azienda”, pratica mai venuta meno. Negli anni 90, un dipendente non fedele, ha creato un notevole ammanco finanziario al “Pio Ricovero Vegni”, l’attuale gestione amministrativa rende assai improbabile il ripetersi di tale ipotesi. Da ormai innumerevoli anni i bilanci consuntivi dell’Asp vengono chiusi con importanti avanzi. Gli ultimi lavori di riqualificazione e ampliamento sono stati resi necessari per il rispetto della normativa e per migliorare gli spazi ad uso degli anziani ospiti, il costo dell’opera, circa un milione di euro, è coperto da un contributo regionale di 250mila euro, da un mutuo bancario di 500mila euro ad un tasso di interesse del 0,90% garantito da parte del mutuo stesso, il resto da risorse della Asp, accumulate grazie ad una gestione attenta, riguardo questi interventi non esiste alcuna fideiussione da parte dell’amministrazione comunale».
«Tutti gli atti dell’Asp sono pubblici – conclude Spinetti – quindi, di facile verifica. Il presidente attuale è in carica dal 2012. Quando si rispettano le leggi e le normative non esistono fughe in avanti. Informarsi prima di scrivere avrebbe evitato di gettare discredito su un’importante Istituzione presente nel territorio comunale, punto di riferimento per l’accoglienza degli anziani non autosufficenti e che impiega nelle proprie attività lavorative circa 60 persone, le parole in libertà possono creare gravi danni».