di giaciFOLLONICA – «Il segretario provinciale del Partito democratico Gesuè Ariganello, candidato consigliere comunale a Follonica nella lista Pd a sostegno del sindaco uscente, chiede alla coalizione di centrodestra di rendere pubblici gli accordi con altre forze politiche a un eventuale turno di ballottaggio. Domanda che sarebbe persino legittima, se non fosse preceduta da un incomprensibile sproloquio che ha tutta l’intenzione di avvicinare – senza alcun motivo – il centrodestra follonichese a vicende giudiziarie accadute in un Comune lombardo». Il candidato sindaco di Follonica Massimo Di Giacinto risponde così al segretario provinciale del Pd che aveva parlato di accordi tra liste per il ballottaggio.
«Lo rassicuriamo: innanzitutto sul fatto che al momento la nostra coalizione non ha stretto alcun accordo né trattativa con altre forze politiche in merito a un eventuale turno di ballottaggio. Accordo che – evidentemente Ariganello non lo sa – è comunque previsto dalla legge e si chiama “apparentamento”, all’insegna della massima trasparenza. Se invece la coalizione di centrosinistra ha esaurito la sua capacità di aggregazione già al primo turno, senza la possibilità di trovare convergenze al ballottaggio, è solo a causa di una legislatura di governo disastrosa. Quanto invece alle dichiarazioni di Ariganello – riportate nero su bianco sulla sua nota stampa – su arresti, corruzioni elettorali e voti di scambio, con l’evidente intenzione di costruire un parallelismo tra vicende penali accadute altrove e il centrodestra follonichese, si tratta di parole gravissime che meritano una valutazione da parte dei nostri legali».
«Possiamo capire la disperata ricerca del consenso elettorale da parte di una forza politica ormai ridotta ai minimi termini per peso e credibilità in tutto il Paese, ma c’è un limite. E Ariganello, così come il suo partito, l’ha superato – prosegue Di Giacinto -. Non accettiamo lezioni di correttezza, legalità, trasparenza e moralità da un partito il cui segretario cittadino e dipendente comunale ha partecipato – per sua stessa ammissione – ad alcuni eventi della campagna elettorale del sindaco uscente in giorni di congedo dal lavoro per malattia. Per non parlare delle vicende penali e degli esempi di malgoverno che vedono protagonista diretto il Partito democratico altrove in Italia. A questo punto chiediamo al sindaco uscente e ricandidato, iscritto allo stesso partito, di dissociarsi dalle gravissime parole del suo segretario provinciale. Altrimenti significherebbe che le condivide, in barba alla figura di paladino del rispetto e della correttezza che ha sempre sbandierato in questa campagna elettorale. Quanto alla nostra coalizione, i cittadini possono star certi che il clientelismo non fa parte del nostro modo di fare politica. Anche per questo Follonica ha bisogno del cambiamento».