FOLLONICA – «In queste settimane pre-elettorali abbiamo partecipato a numerosi incontri: da Confcommercio a Confindustria, dagli Albergatori alle Cooperative passando per i Ristoratori. Gli argomenti trattati sono stati tanti, ma in pochi, pochissimi hanno sollevato la questione che a noi pescatori sta più a cuore: la pesca e l’approdo di Calaviolina» a parlare è Riccardo Ringressi, 33 anni, pescatore professionista e candidato della lista Follonica nel cuore per la carica di consigliere comunale.
«Tutti parlano – chiarisce il candidato – di minicrociere turistiche, Elba, Giglio, Giannutri, che partono e tornano su Follonica utilizzando il porto di Scarlino. Ma vi siete chiesti perché non si parla mai di un porto per Follonica? Non vogliamo certo un’opera mastodontica e dispendiosa, ma almeno rendere agibile ciò che già esiste: la darsena di Calaviolina. Da anni cerchiamo di coinvolgere l’amministrazione concretamente ma abbiamo sempre ricevuto scarsa attenzione e vaghe promesse. Il Circolo Nautico ha dovuto provvedere a SUE spese alla riorganizzazione di una parte dell’approdo per renderlo più funzionale, eppure il sindaco uscente se ne attribuisce il merito. L’amministrazione PD – passata e presente – non ha considerato che senza un approdo degno di questo nome Follonica è tagliata fuori dal turismo marittimo, fonte di redditosicura a vantaggio dell’intera città e del suo indotto. Ci sorge quindi il dubbio che privilegiare la costruzione del Puntone, investire su quel porto, sia il frutto di uno “scambio” politico: Follonica in cambio di Scarlino e viceversa».
«Un errore gigantesco – aggiunge Ringressi – a nostro avviso, soprattutto perché la situazione va peggiorando: la Gora è ormai ridotta a un pantano maleodorante e le specie ittiche che un tempo si riproducevano a ridosso della foce sono scomparse, le mareggiate invernali, divenute una costante negli ultimi anni, accorciano il litorale causando gravi danni agli ormeggi che richiedono manutenzione continua a spese del Circolo, il depuratore inefficace e compromesso sversa liquami non solo d’estate ma pured’inverno e i miasmi sono divenuti insopportabili per i residenti delle zone limitrofe. Ma quello che più ci indigna è che tutte le amministrazioni che ci hanno governato, e ancora ci governano, hanno sempre messo da parte la nostra categoria. Tutti si dimenticano che a Follonica c’è il mare, un mare pluripremiato che un tempo offriva pescato abbondante e di qualità».
«Ci accusano – sottolinea il candidato – di essere la causa dell’impoverimento della fauna ittica ma nessuno è mai venuto a parlare con noi, a farsi spiegare perché in certi periodi scavare i fondali per riportare la sabbia sul litorale non è opportuno, di più, compromette la riproduzione di alcune specie marine: noi lo sappiamo e appunto per questo rispettiamo le regole. Nessuno si è mai preoccupato di rendere agibile Calaviolina, evitando ai pescatori professionisti di emigrare in altre zone poiché da tempo le nostre acque sono povere di pesci e non certo per colpa nostra, che il mare lo amiamo e di mare vorremmo vivere. La colpa è di quella politica che ha scelto di non affrontare la questione, ha preferito nascondersi dietro l’indifferenza e puntare su altri approdi invece di aprirsi al dialogo».
«Abbiamo chiesto tante volte di riunirci intorno a un tavolo – conclude Ringressi – per confrontarci e illustrare nel dettaglio le criticità e le necessità della nostra categoria. Il silenzio è stato assordante. Sapete quanto ha stanziato l’amministrazione attuale per la pesca e l’agricoltura nel bilancio 2019-2020? Tremila euro. È questa la risposta: la pesca non rappresenta una risorsa economica su cui investire (e neppure l’agricoltura). Ma per una città che viveva (e ancora dovrebbe vivere) del suo mare e della sua terra ci sembra una VERGOGNA. Se avremo l’opportunità di rappresentare almeno in parte l’amministrazione che verrà, tra gli impegni prioritari del Movimento ci sarà proprio questo: lavoreremo per nobilitare il nostro mare e la nostra terra perché Follonica lo merita come noi, uomini di mare e di terra, meritiamo di essere ascoltati e rispettati».