GROSSETO – «Dopo l’importante campagna informativa che sul piano nazionale ha impegnato tutte le Organizzazioni provinciali dell’Ance, denominata www.sbloccacantieri.it, con cui sono state individuate sui territori, tra cui la nostra Provincia, le opere che non riescono ancora a partire, che sono ferme, in ritardo o incompiute a causa di procedure farraginose, della burocrazia asfissiante e delle disfunzioni del Codice degli Appalti, è partita una nuova campagna nazionale e civica www.bloccadegrado.it (hastag #Bloccadegrado)» a farlo sapere l’Ance.
«Con le segnalazioni dello Sbloccacantieri – aggiunge Ance – sono state selezionate oltre 700 situazioni che, puntualmente, sono state veicolate ai Ministeri competenti, ma anche alle Regioni di riferimento. Questo è servito per offrire una visione plastica e incontrovertibile della gravità della situazione che comporta difficoltà economiche al Paese, al settore edile e alla società civile nel suo complesso. La nuova iniziativa dell’Ance www.bloccadegrado.it – supportata localmente dall’Ance Grosseto – intende contribuire a combattere fattivamente una burocrazia asfissiante che blocca tutto e peggiora anche le condizioni di vita dei cittadini nei contesti urbani. L’iniziativa #Bloccadegrado è partita il 10 Maggio u.s. da Genova, Città presa a simbolo per tutto il territorio nazionale e – anche se promossa dalla nostra Associazione – ha lo scopo di sensibilizzare il mondo produttivo, la filiera delle costruzioni e l’insieme della società civile, che intendono reagire sia al degrado che le opere incompiute inevitabilmente generano, che all’incuria evidenziata in molti territori. Ogni cantiere fermo, ovvero non avviato – sia nel pubblico che nel privato – ha un suo specifico motivo, ma per l’Ance questo non può essere oggetto di assuefatta giustificazione. Si evidenziano situazioni intollerabili che frenano e bloccano investimenti cantierabili sia per motivi politici, sia perché in eccessiva attesa di concessione ovvero di risoluzioni giuridiche, nonché di permessi ambientali o per mancanza di fondi economici».
«L’eccesso di burocrazia, correlato anche ad inevitabile degrado immobiliare – sottolinea il presidente Mauro Carri – nell’attualità comporta che per aprire un cantiere servono oltre 70 adempimenti e decine di interventi tecnico-professionali necessari anche per l’ottenimento di un cambio di destinazione d’uso nel settore privato causando tempi ingiustificatamente dilatati. Da un’indagine del Centro Studi dell’Ance su un campione di 192 opere comprese tra i 10 ed i 50 milioni di euro occorrono mediamente 10 anni per arrivare al taglio del nastro. Per giungere ad un progetto definitivo su interventi di minore dimensioni occorre almeno un altro anno per il progetto cantierabile. E’ stato calcolato che per le opere medio piccole il conteggio finale corrisponde a tempi di gestazione, prima dell’affidamento dei lavori, mediamente di sei anni. Tutto questo, come riportato anche dall’Irpet, evidenzia che sono ferme oltre cinque miliardi di opere in Toscana che, se avviate, creerebbero nei prossimi anni 90mila posti di lavoro».
«La burocrazia – chiarisce Carri – è un pesante macigno che blocca il Paese con negative ricadute nei territori che non vengono messi in sicurezza, comportando anche un freno alla manutenzione delle opere esistenti ed a quelle nuove necessarie alle nostre collettività. Assistiamo al paradosso che anche in presenza di disponibilità economiche, non riusciamo a smuoverle perché incagliate nelle pastoie burocratiche e nell’incertezza normativa che, percepita anche nella Pubblica Amministrazione, genera immobilismo per non sbagliare, a discapito anche delle necessarie responsabilità che ruoli dirigenziali, per competenza e funzioni acquisite, dovrebbero essere assunte. Molte sono le proposte che l’Ance ha studiato per tentare di uscire da questa diffusa situazione. In merito alla burocrazia difensiva occorrerebbe – tra l’altro – riconfigurare il perimetro del reato di abuso d’ufficio, ridisegnare la responsabilità erariale, dare una tempistica certa e perentoria per la conclusione delle operazioni di gara e per l’apertura di cantieri, nonché per le decisioni che spettano – nel caso di lavori pubblici – alla stazione appaltante in fase esecutiva a partire sul contenzioso in corso d’opera.
«La campagna associativa www.bloccadegrado.it (hastag #Bloccadegrado) – conclude Ance – si sviluppa in tutto il territorio provinciale verso le Istituzioni pubbliche e private, ricercando la collaborazione ed il coinvolgimento, non solo degli imprenditori associati all’Ance Grosseto, ma anche di chiunque tra i cittadini possa evidenziare situazioni meritevoli di segnalazione attraverso cartelli, volantini e nastri gialli biodegradabili, che potranno essere consegnati dall’Ance Grosseto ovvero richiesti nel sito www.bloccadegrado.it, a cui potranno essere inoltrate anche foto, la cui pubblicazione sarà autorizzata a livello nazionale».