GROSSETO – «Rosa Maria in classe subito, accompagnata dalle scuse pubbliche ministeriali. In provincia di Grosseto da oggi parte una raccolta di firme in sostegno di Rosa Maria» a farlo sapere Fabio D’Ubaldo per i Cobas-Comitati di Base della Scuola di Grosseto
«Rosa Maria Dell’Aria – spiega l’esponente Cobas – collega dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo, è stata colpita, come oramai è ben noto, da un odioso, arbitrario e intollerabile provvedimento repressivo con la sospensione dal lavoro di 15 giorni e interruzione dello stipendio per aver interpretato il suo ruolo didattico, consentendo ai propri studenti di svolgere, senza alcuna censura, una ricerca storica sulle ignobili leggi razziali mussoliniane del 1938, che prevedeva nella libera espressione degli studenti anche alcuni richiami al nostro presente».
«Meno noti – prosegue D’Ubaldo – però, sono alcuni passaggi che hanno portato allo sciagurato provvedimento dell’Ufficio scolastico provinciale palermitano. Il 28 gennaio scorso, sul profilo di Claudio Perconte, che scrive per siti di estrema destra come “Vox” e “Primato nazionale” (sodale di Casa Pound), era comparso un tweet, indirizzato al ministro all’Istruzione Marco Bussetti: “Salvini-Conte-Di Maio? Come il Reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede all’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?”. A seguire, il giorno dopo è avvenuta la cosa più grave: la sottosegretaria leghista ai Beni culturali Lucia Borgonzoni ha raccolto il messaggio intervenendo così su Facebook: “Se è accaduto realmente, andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dell’insegnamento. Già avvisato chi di dovere”. Per inquadrare il personaggio, basterà dire che durante un talk show televisivo, rispondendo ad una domanda sull’ultimo libro letto, la sprovveduta vantava con straordinaria arroganza di non aver più letto libri negli ultimi tre anni. Al di là dell’irrisorio livello culturale palesato da chi gestisce per la Lega tale ministero, andrebbe verificato se non sia stata proprio lei, “avvisando chi di dovere”, ad aver fatto intervenire l’USP palermitano : e qualora fosse confermata la cosa, sarebbe proprio la sottosegretaria Bergonzoni.a dover essere “cacciata con ignominia”».
«Comunque – aggiunge l’esponente Cobas maremmano – l’ignobile provvedimento contro Rosa Maria ha assunto dimensioni politiche nazionali eclatanti, inserendosi prepotentemente nello scontro aperto contro le politiche fascistoidi salviniane, facendo dilagare l’indignazione che è forte non solo nella scuola ma a 360 gradi, coinvolgendo anche le forze politiche e in primo luogo quelle sindacali alternative e conflittuali che, durante lo sciopero della scuola venerdi scorso, sia a Roma nella manifestazione nazionale sia nelle altre piazze coinvolte, hanno rivolto un severo monito al ministro Bussetti affinché proceda all’immediato reintegro di Rosa Maria Dell’Aria nel suo posto di lavoro dove ha sempre svolto un’attività didattica assai apprezzata da studenti e colleghi e, cancellando del tutto il provvedimento scellerato, accompagni questo atto con pubbliche scuse per l’insopportabile umiliazione che ha inferto alla collega, a cui non va tolto neanche un euro di uno stipendio già misero, come è quello attuale dei/delle docenti ed Ata italiani/e. Nelle piazze del 17 maggio, come oramai nella stragrande maggioranza delle scuole italiane, si è affermato con forza e indignazione il principio che quanto successo a Rosa Maria ci riguarda tutti/e, come cittadini/e prima ancora che come docenti, perché mette in discussione la libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di insegnamento, diritti inviolabili garantiti dalla Costituzione».
«Per questa ragione – conclude D’Ubaldo – torneremo fin da lunedì e fin quando Bussetti non avrà cancellato totalmente l’odioso atto repressivo in decine di piazze italiane e in particolare a Roma davanti al MIUR di V.le Trastevere mercoledì prossimo dalle ore 16 per chiedere l’annullamento immediato del provvedimento e per rivendicare la libertà di pensiero, di parola e d’insegnamento. Impedire alla scuola di formare cittadini/e liberi/e e pensanti è l’ulteriore segnale di una deriva autoritaria che ingigantisce le argomentazioni degli studenti di Palermo. Sono invitati a partecipare, oltre al personale della scuola e gli altri sindacati, anche gli studenti, i genitori, i cittadini e le associazioni democratiche che hanno a cuore la scuola pubblica e la libertà di insegnamento».