SCARLINO – «L’incontro di alcuni giorni fa con il consorzio degli operatori Balneari “MareScarlino” è stato un momento importante di approfondimento dei temi che interessano i gestori di alberghi, camping e spiagge attrezzate poste a nord del porto del Puntone» afferma il candidato sindaco a Scarlino Emilio Bonifazi. «L’economia turistica, insieme ad un numero limitato di attività di media dimensione, ha per protagonisti decine e decine di piccoli imprenditori; una rete d’imprese cui affidarsi per lo sviluppo di questo comparto».
«Una ricchezza di idee, pluralità di iniziative e di offerte che va adeguatamente sostenuta per evitare la frammentazione e la dispersione in un mercato globale fortemente selettivo. Privilegiando lo strumento dell’Ambito turistico ”Maremma Toscana – Area Nord”, per organizzare con maggiore efficacia la promozione di un territorio ricco di storia, valori ambientali, patrimonio paesaggistico, agricoltura di qualità e offerta enogastronomica. Insieme ad una elevata qualità della vita. Sul contrasto al rilevante fenomeno dell’erosione costiera, invece, la strada da privilegiare in accordo con la Regione Toscana è quella dei ripristini periodici degli arenili. Valutando con molta attenzione opere costose e di incerta efficacia come barriere marine e pennelli a mare».
«Il lavoro di ripristino dell’arenile fatto nel 2018 dagli stessi operatori aderenti al consorzio MareScarlino e quello in corso di realizzazione finanziato dalla Regione Toscana che vede il comune impegnato quale ente realizzatore, sono in questo senso da condividere ed apprezzare. Un ragionamento a parte ha riguardato la pineta che dal Puntone fino al confine con il comune di Follonica contribuisce a caratterizzare il litorale scarlinese – prosegue Bonifazi -. Dev’essere tutelata e protetta anche con le necessarie manutenzioni per contrastare la diffusione di parassiti e limitare i pericoli di incendio, vanno garantiti varchi di accesso per le attività economiche presenti sul mare e una giusta fruizione da parte di residenti e turisti».
«In questo quadro, va capito se la riserva “Biogenetica” da seme (istituita nel 1977) stia continuando a svolgere il ruolo per cui è nata. Tanto più che va aperto un confronto con il gestore per valutare le legittime richieste avanzate da cittadini ed operatori di aprirla al libero accesso, investendo della questione Regione e Stato. Infine ritengo che alle attuali attività balneari debbano essere date certezza rispetto alla continuità aziendale, premiando quelle che investono e fanno crescere l’occupazione. Per questo mi sono impegnato a valutare con attenzione l’accoglimento già in sede di definitiva approvazione del Piano operativo delle proposte avanzate dal consorzio MareScarlino».
«Il golfo di Follonica, nel tratto di Scarlino, ha una forte caratterizzazione ed è come fosse un golfo nel golfo, con bassi fondali che consentono attività che altrove non possono essere svolte. Il nostro impegno è per una sua riqualificazione e sviluppo, sia rispetto alle dotazioni da spiaggia che al libero accesso. Con grande schiettezza, nell’occasione dell’incontro, ho anche ribadito il concetto sul quale abbiamo deciso d’impostare la nostra proposta di governo: la significativa presenza industriale che dà opportunità di lavoro al comprensorio delle Colline metallifere, non deve rappresentare un limite allo sviluppo turistico. I poli industriali di Botte e Casone, con aziende di qualità che hanno saputo sopravvivere la lunga crisi che ha impoverito il tessuto produttivo dell’intero Paese, non possono essere accumunati alla scelta sbagliata dell’inceneritore. Al quale il nostro No è fermo e convinto. A fronte del Sì, invece, a richieste di ammodernamento e crescita delle attività produttive piccole e medie, eco compatibili. Nell’area del Casone ha priorità assoluta il risanamento ambientale e quindi le bonifiche da realizzarsi anche in collaborazione con i Comuni del comprensorio. Sul Piano operativo adottato a febbraio, invece, mi sono impegnato a presentare un’osservazione affinché per ogni nuova attività sia necessario un piano industriale da cui si evinca la sostenibilità ambientale ed i vantaggi in termini occupazionali» conclude Bonifazi.