ARCIDOSSO – “È bastato illustrare i punti più importanti sulla sicurezza e sul decoro urbano del mio programma per scatenare a manca e a manca (dico manca perché di destra non c’è traccia) reazioni scomposte e alzate di scudi” afferma la candidata sindaco di Arcidosso Guendalina Amati.
“Da una parte la retorica stancante del sindaco Marini che, in sostanza, continua a negare, che ad Arcidosso esista un problema sicurezza proponendo in alternativa ad un efficace e già collaudato modello Cascina un fantomatico “modello Arcidosso” (sic!) – prosegue -. Dall’altra lo sgomitare concitato di Lazzeretti, condannato all’isolamento politico dentro una lista in cui sicurezza, lotta all’immigrazione, contrasto al progetto #sprar sono punti programmatici marginali, se non del tutto inesistenti (perché l’elettorato leghista dovrebbe votare questa rimane ancora oggi un vero mistero!)”.
“Visto che comunque la questione ha catalizzato l’interesse di quasi tutti i candidati, perché non dibatterne in un confronto pubblico? Sarebbe un’importante prova di maturità politica da parte dei candidati e un gesto di trasparenza e correttezza nei confronti degli elettori” conclude Guendalina Amati.