ARCIDOSSO – “Sull’immigrazione non ci interessa alcun “modello Cascina” ma un modello Arcidosso”. Il dibattito sulla sicurezza (reale e percepita) sta entrando nel vivo della discussione elettorale ed essendo stati chiamati in causa dagli altri candidati, sono doverose alcune precisazioni” lo afferma il sindaco uscente Jacopo Marini, che intende fare il punto sulla questione, in vista di una riconferma per un secondo mandato.
“La nostra è una comunità viva e le relazioni sociali sono ancora molto attive, frequenti e di buon vicinato – chiarisce il sindaco – condizioni essenziali per garantire una pacifica e serena convivenza tra gli abitanti, sia autoctoni che immigrati. I dati delle forze dell’ordine, carabinieri e polizia stradale, con cui siamo in costante contatto e a cui esprimiamo il nostro più vivo sentimento di gratitudine per l’egregio lavoro che svolgono, pur, a volte, nella scarsità di mezzi a disposizione, confermano che non esiste alcuna emergenza sul nostro territorio in tema di sicurezza. Episodi di microcriminalità possono essere contenuti con alcuni strumenti già sperimentati come il servizio di videosorveglianza comunale, già attivo (e questo è un fatto) e che semmai dovrà essere esteso anche alle frazioni, come scritto nel nostro programma” precisa Marini.
“Un altro fatto – aggiunge Marini – e non una generica promessa, sono i buoni risultati dell’esperimento già avviato, di sostegno alle associazioni che promuovono il controllo di vicinato, ricordando che Arcidosso è uno dei primi comuni in tutta la Toscana ad aver adottato un simile strumento. Come sono già fatti acquisiti i Protocolli d’Intesa redatti con la Prefettura e le Forze dell’Ordine per una maggiore incisività delle azioni di contrasto alla criminalità e controllo del territorio, come ad esempio il Patto sulla Sicurezza firmato nel 2016.
Sulla questione dell’immigrazione, che solo marginalmente interessa la questione sicurezza, si ricorda infine che il Comune di Arcidosso, con la polizia municipale, già effettua i (promessi da altri)”
“Controlli sui cittadini extracomunitari per accertare non solo che gli alloggi di edilizia popolare siano effettivamente abitati dagli assegnatari e che sia rispettato il requisito dei cinque anni di residenza in Toscana per poter accedere ai bandi”, per cui “non c’è bisogno di alcun modello Cascina, semmai di un modello Arcidosso” chiosa Marini. “Si ricorda inoltre – prosegue – che i ragazzi ospitati nella struttura di Montelaterone, grazie ad una convenzione stipulata tra il Comune di Arcidosso e le associazioni che si occupano del loro soggiorno, per consentire una migliore integrazione e socializzazione con la popolazione, già svolgono lavori di Cittadinanza Attiva attraverso la manutenzione del verde e lo spazzamento soprattutto dei centri storici”.
“Ma tornando ai temi reali della sicurezza, se con il passaggio dalla compagnia dei carabinieri a tenenza, si sono perse unità operative sul territorio e spesso e volentieri le pattuglie in caso di emergenza sono troppo lontane e rischiano di non essere tempestive nell’intervento – conclude Marini – il controllo del territorio non può essere delegato solo alle forze dell’Ordine. Ecco quindi che abbiamo inserito nel programma, per garantire una maggiore percezione di sicurezza e tranquillità dei cittadini e delle attività economiche, la stipula di specifiche convenzioni con istituti privati di sicurezza, che potranno operare, sempre di concerto con le Forze dell’Ordine, nel controllo del territorio, specialmente nelle ore serali e notturne, sia nel capoluogo che nelle frazioni, andando ad integrare quanto già svolto per conto di privati”.