MASSA MARITTIMA – «La lista Uniti per il bene comune ha fatto partire il suo giro di campagna elettorale da La Pesta, un agglomerato di abitazioni lungo la strada provinciale dell’Accesa, dove risiedono una ventina di persone.
Abbiamo cominciato da questo piccolo borgo per ascoltare le persone e raccogliere eventuali problematiche, farle nostre nel tentativo di sostenerle non solo in campagna elettorale, ma proseguire nel sostegno anche dopo il voto del 26 maggio» a farlo sapere il candidato a sindaco, Luciano Fedeli.
«Persone conosciute, diffidenti ma sorridenti, arrabbiate, ma disposte a sedersi intorno ad un tavolo per parlare dei loro problemi – i rappresentanti della lista commentano così l’incontro – non nascondono perplessità e sfiducia ma alla fine danno sfogo e raccontano i problemi di una piccola comunità immersa tra bellezze naturali del lago, scavi archeologici e siti minerari. Le loro case, quelle dei minatori, sono state recuperate così come è stato recuperato l’edificio che le fronteggia, una volta luogo di ritrovo per balli e serate, oggi bar e ristorante adiacente alla strada provinciale dell’Accesa che rischiava, se non vi fosse stato il loro intervento, il degrado.
Molta l’amarezza perché si sentono abbandonati, trascurati rispetto al resto dei centri abitati.
Poche parole da parte dei residenti ma chiare: mancanza di fognature di acque nere, problemi di regimazione delle acque che, vedendo lo stato delle opere presenti, rischiano di far ripetere nubifragi che hanno creato tanti danni e paure negli anni passati».
«Un’illuminazione insufficiente – chiarisce Fedeli – una manutenzione assente per taglio dell’erba e derattizzazioni e poi il problema più sentito quello di vivere in un posto dove i telefoni fissi funzionano con la stagione e non vi è traccia di rete che possa far funzionare almeno i cellulari per bisogni ed urgenze. I residenti hanno fatto “lo stradello” in Comune, hanno scritto varie volte e solo una volta hanno ricevuto risposta dal sindaco con un impegno vago per risolvere il problema della rete telefonica che poi si è arenato alla fine della scorsa estate. Anche per il taglio di due piante malate e pericolose le difficoltà sono enormi, contattata l’amministrazione nessuno è venuto neppure a fare il sopralluogo e i due pini sono ancora lì. Speriamo non tiri vento e cadano, provocando qualche danno a cose e persone».
«Questa è l’immagine emblematica di una piccola comunità – conclude il candidato – la più piccola della realtà massetana, la meno consistente dal punto di vista della popolazione che forse proprio per quest’ultimo motivo, è trascurata come trascurate sono le frazioni del capoluogo alle quali faremo visita. Proprio dai rapporti con le persone, dai loro bisogni, dal loro ascolto vogliamo ripartire pianificando poi interventi e non promettendo miracoli ma mettendoci la faccia e confrontandoci, dando risposte chiare, siano esse positive o negative, e facendo altresì azioni che eliminino gradualmente i disagi reali».